BORROMEO, Carlo
Nacque da Ludovico e Bona Longhignana, come Camillo e Vitaliano, ma a differenza dei fratelli, che si diedero ambedue alla carriera militare, abbracciò lo stato ecclesiastico.
Grazie alla posizione della famiglia che godeva del favore di Carlo V per la sua lealtà al partito imperiale, il B. ottenne importanti cariche ecclesiastiche e civili. Nel 1527 venne nominato governatore generale di tutto il Lago Maggiore, di Orta e di Omegna e nel luglio di quell'anno Antonio de Leyva gli affidò la difesa di quelle terre contro i Veneziani e gli sforzeschi. Fu abate dell'abbazia di S. Graziano d'Arona e protonotario apostolico: il 9 marzo 1530 fu nominato vescovo d'Ugento in Terra d'Otranto, per intervento di Carlo V che ne aveva il patronato. Mantenne questo vescovato, pur non facendovi mai residenza, fino alla morte.
Passato il ducato definitivamente nelle mani di Carlo V nel 1535, la comunità di Milano gli mandò un'ambasceria per rinnovargli il giuramento di fedeltà e chiedere concessioni e sgravi fiscali. Per porre fine alle discussioni e ai contrasti sulle richieste da presentare all'imperatore, il de Leyva impose una ambasceria composta di persone "imperialissime" e di tutta fiducia: il legista Filippo Archinto, vero capo della missione, Pier Francesco Visconti, anch'egli giurista, e il B., tutti noti per la loro fedeltà alla causa imperiale. Dell'esito dell'ambasceria non si ha notizia.
Nel 1536 il B. entrò a far parte del Consiglio segreto dello Stato di Milano, con l'appannaggio di 2.500 libbre l'anno; i favori dell'imperatore per questo "tanto affectionato servitore" gli procurarono anche, nel 1537, il vescovato di Pozzuoli, carica ecclesiastica che sembra gli costasse la rinuncia ad altri benefici e lo costringesse ad indebitarsi seriamente. A quanto si diceva, solo la morte precoce gli impedì di giungere al cardinalato, che l'imperatore stava cercando di procurargli "con ogni caldezza". Morì il 6 ott. 1537 e fu sepolto in S. Pietro in Gessate a Milano.
Fonti eBibl.: Archivo General de Simancas, Estado, leg. 1247, f. 27; leg. 1172, ff. 33 ss.; leg. 1184, f. 105; P. Canetta, Albero genealogico storico-biografico della nobile famiglia Borromeo, copia del ms. originale, proprietà della famiglia Borromeo, pp. 54 ss.; G. Sitoni di Scozia, Theatrum equestri nobilitatis secundae Romae, Milano 1706, p. 3*; Calendar of letters,despatches,and State papers, a cura di P. Gayangos, London 1877, III, 2, p. 280; F. Calvi, Fam. notab. milanesi, II, Milano 1881, tav. VI; F. Chabod, L'epoca di Carlo V, in Storia di Milano, IX, Milano 1961, pp. 10 ss.; C. Eubel, Hierarchia catholica..., Papiae 1960, III, p. 279.