CALIARI, Carlo (Carletto)
Il più giovane dei due figli pittori di Paolo Veronese, secondo il Ridolfi aveva ventisei anni quando morì, nel 1596 (I, p. 358; per quanto invece afferma Zanetti, cfr. v. Hadeln, in Ridolfi, I, p. 353 n. 1). Il Ridolfi scrisse che sin da bambino egli era stato apprendista presso il padre e presso un "Bassano" che, secondo il Boschini, sarebbe Iacopo Bassano (ma la critica moderna mette in dubbio questa identificazione). Sembra sia stato il più attivo nella bottega familiare: terminò i quadri lasciati incompiuti da Paolo alla sua morte nel 1588, e per questo è difficile, quando non c'è la firma, isolare le opere eseguite da lui solo da quelle fatte in "cooperativa" dagli "heredes": a questo proposito, perciò, la critica è spesso discorde.
è quindi molto importante dare l'elenco dei quadri firmati solo dal C. (quelli che recano la firma degli "heredes" sono elencati alla voce Caliari):
Venezia: Accademia, Cristo portacroce con la Veronica (in deposito nella cappella del Rosario dei SS. Giovanni e Paolo), S.Agostino dà la regola ai canonici lateranensi (probabilmente l'opera migliore del C.), Resurrezione di Lazzaro (in deposito a pal. Pisani, disegno preparatorio all'Albertina di Vienna); Brescia: S. Afra, Natività;Firenze: Uffizi, Vergine in gloria con santi (proveniente da Castelfranco di Sotto); Milano: Castello Sforzesco, Martirio di s. Giuliana (proveniente da S. Teonisto di Treviso, documentato del 1595, cfr. Liberali); Madrid: Museo del Prado, S.Agnese (anteriore al 1593, anno in cui fu mandata a Filippo II per l'Escuriale: Crosato Larcher, p. 114); Inghilterra: già coll. Wimborne, Vanità (ill.in Crosato Larcher).
Questi quadri, dai colori caldi, autunnali, denunciano un influsso bassanesco, ma si possono considerare più in generale una versione alquanto prosaica dello stile tardo del Veronese. Delle altre opere esistenti alcune sono assegnate al C. dal Ridolfi (I, p. 356: Martirio di s. Caterina, nel Museo di Treviso, proveniente dalla chiesa di S. Teonisto; Madonna in gloria esanti, nel duomo di Cologna Veneta [Crosato Larcher, ill. 401; SS. Trinità, nel Museo Correr di Venezia, proveniente da S. Maria dei Battuti di Cividale), mentre il Boschini (p. 315) gli attribuisce i quattro Angeli con gli strumenti della passione, delle Gallerie dell'Accademia di Venezia attualmente presso la Fondazione Cini. Altre opere attribuite dal Ridolfi agli "heredes" (p. 356) sono invece date dal Boschini (pp. 50, 375) e da autori più tardi al C.: Istituzione del "Soccorso" (Venezia, Gallerie dell'Accademia, in deposito al Museo vetrario di Murano); Madonna in gloria e santi (Venezia, Fondazione Cini, già nel Museo di Boston, Mass., venduta da Sotheby's, Londra, il 7 dic. 1960, n. 119; cfr. W. G. Constable, Twopaintings of the Venet. Cinquecento, in Bull. of the Museum of Fine Arts, Boston, XLI[1943], n. 244, che la assegna a Paolo; E. Tietze Conrat, in The Art Bulletin, XXVIII[1946], pp. 53 s., sulla traccia del Boschini la attribuisce definitivamente al C. come anche Crosato Larcher, p. 116).
Fonti e Bibl.: C. Ridolfi, Le maraviglie dell'arte…[1648], a cura di D. von Hadeln, I-II, Berlin 1914-1924, ad Indices;M. Boschini, La carta del navigar pitoresco [1660], a cura di A. Pallucchini, Venezia-Roma 1966, ad Indicem;P.Caliari, Paolo Veronese…, Roma 1888, ad Indicem;G. Liberali, Originali inediti di Paolo Veronese… nella chiesa di S. Teonisto a Treviso, in Riv. d'arte, XXII (1940), p. 254; a.p., C. C. Due composizioni, in L'Arte, XLVI (1943), pp. VIs.; W. E. Suida, Paolo Veronese and his circle, in The Art Quarterly, VIII(1945), pp. 175-187 (pubblica tra l'altro Agar nel deserto, del Ringling Museum di Sarasota, attr. dalla Crosato Larcher, 1967, al C.); G. Urbani, C. C. Madonna… e santi, Monopoli, cattedrale, in Boll. dell'Ist. centr. del restauro, XVII-XX(1954), p. 76 (attr. di C. Brandi); G. Gamulin, Contributi al Cinquecento… C. C., in Arte veneta, XIII-XIV(1959-60), p. 91; Gallerie dell'Accad. di Venezia, S. Moschini Marconi, Opere d'arte del sec. XVI (catal.), Roma 1962, ad Indicem;J. Neumann, Die Gemäldegalerie der Prager Burg, Prag 1966, pp. 322-326; L. Crosato Larcher, Per C. C., in Arte veneta, XXI(1967), pp. 108-124 (studio fondamentale con numerose nuove attribuzioni); U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 391.