CANTONI, Carlo
Filosofo, nato a Groppello Cairoli (Lomellina) nel 1840, morto a Pavia l'11 settembre 1906. Si laureò nell'università di Torino, studiò poi in Germania presso il Lotze, di Cui fu ammiratore fervente. Fu questo il periodo di maggiore attività scient;fica: già aveva pubblicato un pregevole lavoro: G.B. Vico, studi critici e comparativi (Torino 1867), e dal 1869 al 1873 lesse nell'Istituto lombardo una serie di studî e appunti Su l'intelligenza umana e su La filosofia kantiana. In questo tempo scrisse anche per i licei il Corso elementare di filosofia (Milano 1870-71), che ebbe in seguito molte edizioni. Ma l'opera alla quale è soprattutto raccomandata la sua fama è quella su Kant, in 3 volumi (E. Kant, Milano 1879-1884; 2a ed. del vol. I, Torino 1908). Era il tempo del "ritorno a Kant", e l'opera del C., apprezzata anche in Germania (dove gli procurò nel 1904 il titolo di dottore ad honorem nell'università di Königsberg), contribuì non poco alla maggiore conoscenza delle dottrine di Kant in Italia. L'interpretazione, tuttavia, del criticismo kantiano è in lui molto incerta: contro l'interpretazione idealistica (trascendentale) insiste sull'oggettività, realisticamente intesa, delle leggi del pensiero, nel senso d'un accordo posto, dogmaticamente, da una credenza naturale e ineluttabile. Di qui l'importanza del sentimento, specialmente per la vita morale, che dischiude in noi il mondo della libertà e della legge, teleologicamente intesa, di contro a quello dominato dal meccanismo, oggetto delle scienze naturali. Questa posizione media, temperata, fra spiritualismo idealistico e naturalismo positivistico, gli procurò simpatie e autorità negli studî filosofici in Italia. Nel 1899 fondò e diresse la Rivista filosofica (succeduta alla Riv. it. di filosofia del Ferri). L'anno precedente era entrato nel senato, dove proseguì nella difesa dei principî liberali, che lo portavano a farsi fautore della libertà anche nell'ordinamento degli studî universitarî.
Bibl.: G. Gentile, in Le origini della filosofia contemporanea in Italia, I, Messina 1917, pp. 289-331; e la commemorazione premessa da G. Vidari al volume che raccoglie scritti varî di C. C., In memoria di C. C., Pavia 1908.