CERONI, Carlo
Originario della Valsolda, nacque verso il 1647; si hanno notizie solo della sua attività di architetto e imprenditore edile in Polonia; morì a Varsavia il 19 apr. 1721 all'età di settantaquattro anni.
Giunto in Polonia, probabilmente nell'ottavo decennio del XVII secolo seguendo la celebre famiglia Fontana di cui era parente, il C. lavorò in un periodo in cui venivano realizzate varie opere d'insigni architetti quali i fratelli Antonio e Isidoro Affaitati Giovanni Fontana (II), Tylman de Gameren, Agostino Vincenzo Locci.
Il C. fu architetto civile di Varsavia durante il regno di Giovanni III Sobieski, e, durante il regno di Augusto II Federico il Forte, della dinastia dei Wittin, ricevette nel 1714 il titolo di "regio architetto". A Varsavia, negli anni 1684-92, continuando l'opera di I. Affaitati, diresse la fabbrica della chiesa, dei cappuccini (via Miodowa, 11), fondata per voto dopo la vittoria del re Giovanni III a Vienna e dedicata alla Trasfigurazione. La chiesa, che si richiama a quella dei cappuccini a Roma, è a tre navate con cappelle laterali.
Fra le opere progettate e realizzate dal C. rimangono in Polonia due chiese a Węgrów nella Polonia orientale, fondate da Jan Dobrogost Krasiński.
Delle due chiese, quella parrocchiale furicostruita dopo un incendio negli anni 1703-1706 dal C., che sostituì, alle volte tardogotiche, volte a botte con lunette di tipo barocco, arricchì l'interno con stucchi ornamentali e v'introdusse l'ordine toscanico maggiore; all'esterno le torrette laterali della facciata, caratteristiche della precedente costruzione, furono trasformate secondo il gusto barocco. L'altra, con il convento dei padri riformati (1675-1715), dedicata a S. Pietro di Alcantara, ha la facciata tipica del tardo barocco dell'Italia settentrionale.
Ma nella maggior parte dei casi l'attività del C. si limitava alla direzione dei lavori come già durante la costruzione del palazzo Krasiński a Varsavia (1677-1683), dove aveva collaborato con gli architetti Tylman de Gameren ed I. Affaitati.
Contemporaneamente al C. lavorarono e morirono in Polonia altri due architetti dallo stesso cognome: Domenico (morto nel 1715) e Giovanni Battista (morto forse nel 1732).
Fonti e Bibl.: Varsavia, Museo stor., ms. 58: Atti dell'Antica Varsavia, p. 134; Ibid., Parrocchia di S. Giovanni, Libro dei morti, 1721, f. 37; F. M. S. Sobieszczański, Wiadomości historyczne o sztukach, pięknych w dawnej Polsce...[Informazioni stor. delle belle arti nell'antica Polonia], II, Warszawa 1847-49, p. 79; C. Gurlitt, Warschauer Bauten aus der Zeit der Sachsischen Könige…, Berlin 1917, p. 45; A. Wejnert, Kościół ks. Kapucynów i ul. Miodowa w r 1795 [La chiesa dei cappuccini in via Miodowa nell'anno 1795], in Tygodnik, III(1878), p. 419; A. Lauterbach, Warszawa, Warszawa 1925, pp. 124, 127; S. Kozakiewicz, Valsolda i architekci z niej pochodza̢cy w Polsce [Gli archit. della Valsolda in Polonia], in Biuletyn Historii Sztuki i Kultury, IX(1947), p. 315; E. Szwankowski, Warszawa-Rozwój urbanistyczny i architektoniczny [Varsavia-Svil. urbanist. e archit.], Warszawa 1952, p. 86; S. Łoza, Architekci i budowniczowiew Polsce [Archit. e costr. in Polonia], Warszawa 1954, p. 45; Z. Łoziński-A. Miłobędzki, Atlas zabytków architektury w Polsce [Atlante dei monum. di architettura in Polonia], Warszawa 1967, p. 228; A. Gzapska, Architekt C. C. i jego prace na terenie Polski [L'architetto C. C. e i suoi lavori in Polonia], in Rocznik Białostocki [Annuario di Białystok], Białystok 1970, p. 85-145; E. Szwankowski, Ulice i place Warszawy [Vie e piazze di Varsavia], Warszawa 1970, p. 123; Wielka Encykl Powszechna [Grande Encicl. univ.], II, Warszawa 1963, p. 363; Encyklopedia Warszawy. Warszawa 1975, pp. 85, 157.