COMBA, Carlo
Nacque a Venezia il 15 novembre del 1870 da Emilio, pastore e storico valdese, e Anna Susanna Vola. Iscrittosi alla facoltà di medicina dell'istituto di perfezionamento e studi pratici (dal 1924 università) di Firenze, fu allievo di G. Chiarugi, G. Banti e P. Grocco. Dall'anno accademico 1891-92 frequentò per un triennio in qualità di allievo interno l'istituto di patologia generale diretto da A. Lustig. Si laureò con pieni voti assoluti il 4 luglio 1894, discutendo una tesi di patologia generale sulle alterazioni del miocardio nella difterite sperimentale. Nominato nell'anno accademico 1894-95 assistente volontario presso la clinica pediatrica di Firenze, diretta da G. Mya come professore incaricato, l'anno dopo divenne assistente ordinario con qualifica di primo assistente.
Nel 1901conseguì la libera docenza per titoli in clinica pediatrica. Il 1° marzo 1903 venne nominato professore incaricato (dal maggio 1903 straordinario) di clinica pediatrica nell'università di Bologna, e nel 1907 divenne ordinario. Al C. si deve non solo l'ampliamento della clinica fondata da D. Cervesato (cfr. Diz. biogr. d. Ital., XXIV, pp. 90 ss.), con la costituzione di nuovi ambulatori e sezioni e la riorganizzazione dei laboratori, ma anche la realizzazione dell'ospedale per bambini Gozzadini, che divenne uno dei più importanti in Italia. Il 1° nov. 1911 assunse l'incarico di direttore della clinica pediatrica di Firenze succedendo al suo maestro G. Mya. Nella nuova sede si dedicò al completamento dell'ospedale infantile A. Meyer.
Oltre a quella didattica e clinica, il C. svolse anche un'intensa attività scientifica, spaziando praticamente in tutti i campi della pediatria, dalla fisiologia alla patologia, alla clinica, alla puericoltura.
Numerosi furono i suoi contributi ai vari settori della specialità, che comunicò in occasione di congressi nazionali e internazionali e pubblicò sui più importanti periodici. Condusse studi sullo sclerema neonatale, sulle neoplasie, sulle malattie da carenza vitaminica quali il rachitismo e soprattutto lo scorbuto (Recenti studi sul morbo del Barlow, in Riv. di clin. ped., I [1903], pp. 604-610), sulle malattie dell'apparato respiratorio: tra queste ultime si occupò con particolare interesse delle ostruzioni e delle stenosi delle prime vie aeree (Sulla cura della laringostenosi acuta nel morbillo, ibid., pp. 145-162; Voluminoso corpo estraneo nelle vie aeree; estrazione con la tracheotomia; guarigione, ibid., pp. 251-255; Stenosi delle prime vie respiratorie secondaria alla trachetomia e all'intubazione, ibid., IV[1906], pp. 561-602), delle flogosi aspecifiche (Studi sulla broncopolmonite nell'età infantile, Milano 1897)e di particolari aspetti anatomo-clinici dell'infezione tubercolare (Sopra una complicanza non frequente della tubercolosi delle ghiandole peribronchiali nei bambini, in Riv. di clin. ped., III [1905], pp. 241-254). Dinotevole interesse risultano anche le ricerche che condusse in campo neurologico infantile, tra le quali si ricordano qui la descrizione di particolari sindromi (Contributo clinico allo studio delle sindromi pontine superiori, ibid., IV [1906], pp. 241-254) e le accurate indagini sul liquido cefalo-rachidiano, di cui studiò il contenuto in azoto, la morfologia delle cellule e la natura delle sostanze riducenti presenti nel corso di alcune forme morbose, che gli consentirono di stabilire un rapporto fra le alterazioni del sistema nervoso e la localizzazione e il decorso delle malattie infettive (Untersuchungen über die Menge des Sticksstoflgehaltes der cerebro-spinalen Flüssigkeit der Kinder bei einigen Krankheiten, in Archiv für Kinderheilkunde, XXVIII[1899], pp. 371-380).Sulla patologia infettiva infantile il C. fu inoltre autore di importanti scritti, avendone redatto i relativi capitoli in Malattie infettive dell'uomo e degli animali di A. Lustig, Milano 1913-15(I, pp. 611-628, 687-720; II, pp. 1077-1107)e in Trattato di pediatria che pubblicò a Milano nel 1934con R. Jemma (III, pp. 18-66).Per il trattamento di queste malattie, specie la meningite cerebro-spinale, la difterite e il morbillo, propugnò l'impiego della sieroterapia, adoperandosi nel contempo per diffondere la vaccinazione antidifterica; a seguito di tale pratica profilattica e dell'adozione di rigorose misure igieniche, nella clinica pediatrica di Firenze fu quindi possibile ridurre la mortalità infantile portandola dal 4, 5 al 2, 2%.
Nel 1904 il C. divenne direttore della Rivista di clinica pediatrica, fondata l'anno precedente da G. Mya e L. Concetti. Socio fondatore della Società italiana di pediatria, ricoprì la carica di vicepresidente dal 1911, al 1920, poi di presidente fino al 1924.
Nell'anno accademico 1928-29, ricorrendo il suo venticinquesimo anno di insegnamento, gli vennero offerti una medaglia commemorativa e un volume di scritti di numerosi studiosi italiani e stranieri (Scritti medici dedicati a C. Comba, Firenze 1929). Il C. Si interessò fin dai primi anni a Firenze di associazioni sorte per la prevenzione delle malattie e l'assistenza ai bisognosi; istituì un consultorio per bambini predisposti alla tubercolosi e fu presidente, dal 1917, della federazione degli "Aiuti materni" di Firenze. Fu membro del Consiglio dell'Ente per i figli del popolo, dell'Istituto ortopedico toscano, dell'Opera pia degli ospizi marini, del Consorzio provinciale antitubercolare e del Consiglio provinciale di sanità. Nel 1927 venne nominato presidente della Federazione provinciale di Firenze dell'O.N.M.I. (Opera naz. per la protez. della maternità e dell'infanzia). Socio effettivo dell'Accademia medico-fisica fiorentina, socio corrispondente della Società medico-chirurgica di Bologna, membro onorario della Sociedad argentina de pediatria, della Interstate postgraduate medical association of North America, del Bureau permanent de l'Union internationale pour la protection de l'enfance du premier âge, fu anche membro del comitato medico del Consiglio nazionale delle ricerche.
Consigliere comunale di Firenze nel 1914, 1920 e 1923, ricoprì nel 1920 la carica di assessore per l'igiene.
Morì a Firenze il 4 nov. 1951.
Bibl.: Necr. in Pediatria, LIX (1951), pp. 895 s.; in Riv. pediatr. siciliana, VI (1951), pp. 514 bis-ter; in Riv. di clin. pediatr., XLIX (1951), pp. I-VII; in Il Lattante, XXIII (1952), pp. 63 s., in Minerva pediatr., IV (1952), pp. 31 s.; G. Fiore, in Scritti medici dedicati a C. C. nel XXV del suo insegnamento, Firenze 1929, pp. XIII-XVI; P. Capparoni, Lezioni di storia della medicina a.a. 1934-35, Bologna 1935, pp. 483, 489; N. Latronico, Storia della pediatria, Torino 1977, p. 672; I. Fischer, Biograph. Lex. der herverragenden Ärzte [1880-1930], I, p. 266; Encicl. Ital., App. II, p. 651; App. III, p. 411.