D'ALOISIO (D'Aloisio da Vasto), Carlo
Nacque a Vasto (Chieti) il 13 apr. 1892 da Luigi e da Lucia Jecco. Ottenuta la licenza tecnica, con la sola guida del vero, si dedicò all'arte da autodidatta, approfondendo progressivamente una serie di tecniche nelle quali pervenne ad elaborazioni personali, come nella xilografia e nell'acquarello-affresco. Dopo due incoraggianti esordi espositivi a Castellamare Adriatica (1908 circa) e a Ortona (1910-12) lasciò, sedicenne, la famiglia e si trasferì a Roma; nel 1912 si recò a Napoli per eseguire non meglio precisati lavori di decorazione (cfr. Servolini).
In questo periodo esordì come illustratore a L'Attualità, Il Romanzo dei piccoli, periodico interamente xilografato di Beltramelli e Nonni, La Rivista d'oggi e, nel 1916, a Noi e il Mondo e al Corriere dei piccoli: nel 1916 realizzò le copertine di Emporium e raccolse in album dodici xilografie con motivi di guerra. Dal 1918 il D. svolse una intensa attività di illustratore per gli editori Modernissima, Carabba, Mondadori, Trevisini, Maffei, Berlutti; collaborò a Satana Beffa, La Domenica dei fanciulli, La Donna, Pasquino, L'Illustrazione del popolo, Novella, Il Balilla, Ragazzi d'Italia, Cuor d'oro, e pubblicò due cartelle con vedute e tipi della terra d'Abruzzo. Sue opere furono esposte alla prima Mostra dei decoratori e illustratori del libro a Firenze nel 1922 (catal. di M. Tinti, Firenze 1922, pp. 13, 34).
Da questo amo iniziò la sua regolare partecipazione alle principali rassegne italiane d'arte come la Palizziana a Vasto; prima e seconda Biennale di arti decorative di Monza, 1923 (Milano 1923, pp. 115, 160 del catal.) e 1925, dove si fece notare per gli originali arazzi eseguiti su suoi disegni; Amatori e cultori di Roma 1927 e 1928 (pp. 58 e 56 dei rispettivi cataloghi: Roma' 1927 e 1928); Arte marinara a Roma, 1928 e 1930; Regionali del Lazio, 1929-42; Arte sacra a Napoli, 1930; Arte sacra a Padova, 1931-32; prima e seconda Quadriennale romana 1931 e 1935; Primavera fiorentina, 1933 (p. 49 del catal.); Biennali veneziane, 1934 e 1936 (pp. 128 e 114 dei cataloghi); Arte italiana a Budapest, 1936; Adriatica d'arte a Zara, 1938; premi Michetti, 1946-59; premi Marzotto, 1954-55; Rassegna d'arte figurativa di Roma e del Lazio, 1958-68. Il D. fu "sotto certi aspetti di significati e di forme un anticipatore di quel chiarismo tonale del grande momento degli anni trenta romani" (D. Micacchi, in D. da Vasto, 1981).
Presente alle principali rassegne sull'incisione (Los Angeles, 1930 e 1932; Roma, 1931; Bruxelles e Varsavia, 1933; Abbazia, 1936; Berlino, Varsavia e Buenos Aires, 1937; Saloni incisione italiana, 1956 e 1959), ha allestito numerose personali a Livorno, Roma, Milano, Napoli, Torino, Alessandria, Genova, Losanna, New York, Santiago. Ispettore alle Antichità e Belle Arti del comune di Roma, conservatore al Museo di Roma e direttore della Galleria comunale d'arte moderna a palazzo Braschi dal 1935, il D. ha svolto intensa attività di saggista ed e stato nel 1930 il creatore dell'Almanacco degli artisti o Il vero Giotto, che, con il contributo di artisti e letterati come Bragaglia, Prampolini, Marinetti, Casorati, Bontempelli, Bartolini, apparve fino al 1933 (1930, F.lli Palombi, Roma; 1931, F. Campitelli, Foligno; 1932, Edit. la Laziale, Roma; 1933, Ars Nova, Roma), offrendo un vivace spaccato della vita culturale italiana ed estera dell'epoca.
Negli anni Venti sposò la scultrice e scrittrice Elisabetta Mayo, allieva di Gemito, con la quale espose a diverse mostre e collaborò alla rivista Oceania di Curzio Malaparte. Dopo una lunga attività, coronata da premi e riconoscimenti, di cui ricordiamo le medaglie d'oro del 1929 a Bologna per i Littoriali, del 1934 a Milano dal Popolo d'Italia per il disegno politico e del 1936 per un concorso del paesaggio a Castellammare di Stabia, il D. morì a Roma il 21 nov. 1971. Le sue opere, riprodotte dal 1923 al '35 in una diecina di pubblicazioni del Ratta, sono conservate nelle maggiori gallerie d'Italia, Europa, America e in numerose collezioni private.
Fonti e Bibl.: Le copertine dell'"Emporium", in Emporium, 1919, 298, p. 224; C. Ratta, Gli adornatori del libro in Italia, Bologna 1923-27, I, tavv. 35, 83; II,tavv. 28, 168; III,tavv. 202 s.; IV, tav. 185; V, tavv. 142, 233; VII, tavv. 159, 212; L'arte del libro..., I, Bologna 1927, p. 93; L'ex libris ital., Bologna 1930; Quad. Ratta, nn. 2 e 5, Bologna 1933-35; L. Servofini, C. D., in All'insegna del libro, n. 5-6, Ferrara 1928, pp. 180 ss. (anche in Il Risoig. graf., XXVI I [1930], pp. 505 ss.); C. Carrà, Fantasie e realtà, in L'Ambrosiano (Milano), 15 giugno 1932; Arte ital. mod.: D. da Vasto, Roma 1940; O. Galetti-E. Camesasca, Encicl. della pittura ital., I, Milano 1950, p. 778; E. Padovano, Diz. degli art. contemp., Milano 1951, p. 99; L. Servolini, Diz. ill. d. incisori ital., Milano 1955, p. 23; C. Saleggio, Un secolo di pittura, II, Milano 1952, pp. 86 ss.; A. Porcella, D. da Vasto. Trenta acquerelli, Roma 1974; D. da Vasto, Vasto 1981; P. Pallottino, in Gli Anni-trenta (catal.), Milano 1982, p. 586; H. Vollmer, Künstlerlex. des XX. Jahrh.s, I, pp. 33 s.