DOLCI, Carlo
Pittore, nato a Firenze il 25 aprile 1616, morto ivi il 17 gennaio 1686. Allievo di Iacopo Vignali, dimostrò una rara precocità, dipingendo a undici anni alcune teste di santi, ed eseguendo a sedici un attento ritratto di un Bardi (Firenze, Pitti) e un altro di fra' Ainolfo de' Bardi (presso il conte Bardi) di larghezza e prontezza mirabili. Ma dedicatosi alla pittura religiosa, specialmente da camera o da cappelle domestiche, preferì soggetti di pietà, ed eseguì Madonne lacrimose, santi e sante leziose, in busto e in mezza figura, scene di martirio melodrammatiche, abbandonandosi a una fattura tutta minuzie, e sfumature languide, e morbidezze accarezzate, quasi per reazione alla bravura messa di moda dal Sustermans; e usò di un colorito vago e soave, ma con ombre livide nelle carni, che gli derivavano dal Vignali. Onde una celebrità, continuata fin quasi ai nostri giorni, ma superiore al suo merito artistico, fatta eccezione per alcuni altri pregevolissimi ritratti, quali quelli di Vittoria della Rovere (Firenze, Pitti) e quello di sir Thomas Baines (prop. Finch a Burley-on-the-Hill), celebre fisico che accompagnò a Firenze l'ambasciatore sir John Finch. Visse sempre in patria, nonostante i ripetuti inviti a corti straniere; e solo nel 1672 s'indusse a recarsi per qualche mese a Innsbruck per ritrarvi Claudia Felicita, nipote di Cosimo II de' Medici, che andava sposa all'imperatore. Tutto dedito a pratiche religiose, eseguì una quantità innumerevole di dipinti, coadiuvato dalla figlia Agnese (maritata al setaiolo Stefano Bacci, e morta nel 1689) e da numerosi discepoli, che ne ripeterono le composizioni in repliche disseminate ovunque, e che rendono difficile lo sceverare l'opera del maestro da quella della bottega.
Il maggior numero di dipinti del D. si conserva a Firenze, nelle gallerie degli Uffizî (autoritratto, ecc.), Palatina (tela da altare con S. Luigi di Tolosa e la Vergine, Martirio di S. Andrea, ritratti citati, ecc.) e Corsini. Molte altre ne posseggono gallerie e raccolte italiane e straniere; particolarmente le gallerie di Vienna, di Dresda e di Londra.
Bibl.: F. Baldinucci, Notizie dei prof. del disegno, Firenze 1847, V, pp. 335-364; K. Busse, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IX, Lipsia 1913 (con bibl.); L. Cust e A. Malloch, Portraits by C. D., ecc., in The Burl. Mag., XXIX (1916), p. 272 segg.; G. Frizzoni, in Boll. d'arte, 1919, p. 7; M. Marangoni, in Dedalo, I (1920-21), p. 448; C. Gamba, in Il ritratto italiano da Caravaggio al Tiepolo, Bergamo 1927, pp. 75-76; Catalogo della Mostra della pittura italiana del Sei e Settecento in palazzo Pitti, Milano 1922, pp. 83-84; Exhibition of Italian Art 1200-1900, Londra 1930, pp. 333-334 e 344.