Farmacista (Vigevano 1811 - Milano 1888), esercitò a Pavia e a Milano. Visse negli anni nei quali l'erboristeria, sulla quale l'arte farmaceutica si era fino allora fondata, veniva rapidamente soppiantata dalla chimica. Sull'esempio di quanto si faceva in Germania e Francia, si diede alla preparazione di diversi prodotti fra i quali il calomelano, alcuni sali di ferro, sali di bismuto, di chinino, acido valerianico, la magnesia calcinata, la santonina, l'estratto di tamarindo, ecc. Nel 1835 costruì un piccolo laboratorio, che per lo sviluppo ricevuto divenne ben presto insufficiente e fu sostituito da uno più grande nel 1865. E. ebbe anche interessi culturali e sociali: finanziò la spedizione di P. Matteucci in Abissinia, aiutò le ricerche di C. Lombroso sulla pellagra, fondò l'Istituzione elettrotecnica C. Erba.