FONTANA, Carlo
Architetto, nato a Bruciato nel 1634, morto a Roma nel 1714. Appartiene alla stessa famiglia comasca donde uscirono, quasi un secolo prima, Domenico e Giovanni. Venne a Roma a cercare lavoro, ed ivi svolse la sua attività e riuscì ad affermarsi e perfino ad accaparrarsi, vivente il Bennini, la sua successione come architetto della Camera apostolica.
Sue principali opere in Roma sono le seguenti: le chiese di S. Margherita in Trastevere, di S.M. dell'Assunzione, di S. Maria ad Nives, di S. M. dell'Umiltà, di S. Rita da Cascia (testé demolita) sotto il Campidoglio; la facciata di S. Marcello al Corso; il portico e il restauro del mosaico frontale di S. Maria in Trastevere; i rifacimenti o i restauri delle chiese dei Ss. Apostoli, di S. Marco, di S. Spirito de' Napolitani, di S. Marta, di S. Biagio; la cupola, l'altare maggiore, gli ornati in S. Maria dei Miracoli; la cappella Cybo in S. Maria del Popolo, la cappella Ginnetti in S. Andrea della Valle, la cappella Spada alla Chiesa Nuova; la tomba della regina di Svezia in S. Pietro; i palazzi Bigazzini, Grimani, Bolognetti; la fontana nella piazza di S. Maria in Trastevere; i granai alle Terme di Diocleziano, il compimento e la sistemazione edilizia della Curia Innocenziana a Montecitorio. A questi dati risultanti da fonti contemporanee, il Milizia aggiunge le seguenti attribuzioni: il teatro di Tordinona, la grande fabbrica di S. Michele a Ripa; e, fuori Roma, la cupola del duomo di Montefiascone, iniziata dal Sanmicheli, il palazzo e la villa di mons. Visconti a Frascati, e modelli e disegni per la cattedrale di Fulda e per le scuderie nella corte di Vienna. Nessuna di queste opere raggiunge per importanza di tema e per elevatezza d'arte il valore di quelle dei grandi contemporanei, quali il Bernini, il Borromini, Pietro da Cortona, Carlo Rainaldi; ma è in tutte un equilibrato senso architettonico pur nella vivacità barocca della ricerca decorativa. La chiesa di S. Rita nobilmente si riannoda al tipo delle chiese a pianta centrale; la facciata di S. Marcello dà, con l'adozione della concavità nella fronte, nuova vita allo schema della facciata a due ordini sovrapposti; la cappella Cybo, nella bellezza delle proporzioni e nella severa, funebre armonia dei marmi neri e gialli di rivestimento, è un vero piccolo capolavoro.
(V. tavv. CXXXIII-CXXXVI).
Interessante è l'attività del F. nel campo degli studî su argomenti architettonici o tecnici; la quale si è espressa nelle seguenti opere stampate: Il Tempio Vaticano e la sua origine con gli edifici più cospicui antichi e moderni, Roma 1694; L'Anfiteatro Flavio descritto e delineato, L'Aia 1725; Trattato delle acque correnti, 1ª ed., Roma 1694; Descrizione della cappella del fonte battesimale nella basilica Vaticana, Roma 1697; Discorso sopra il Monte Citorio, 1ª ed., Roma 1694; Discorso sopra le cause delle inondationi del Tevere, ecc., Roma 1696. Di maggiore importanza tra tutte è la piima, riguardante S. Pietro, pei dati che vi sono raccolti specialmente sulla costruzione della cupola e sulla elevazione dell'obelisco vaticano, per le chiare incisioni che la illustrano, ed anche per le proposte di sistemazione edilizia, che sviluppano ed ampliano il programma del Bernini col progettare una piazza architettonica racchiusa anteriore a quella berniniana. In questa e nelle proposte relative alla Curia Innocenziana hanno applicazione i concetti di estetica urbanistica del Seicento sui rapporti fra le opere architettoniche e gli spazî che le precedono.
Bibl.: F. Titi, Descrizione delle pitture, sculture e architetture, ecc., Roma 1763; F. Milizia, Opere, V, in Memorie degli Arch., Bologna 1827; A. Bertolotti, Artisti lombardi a Roma, Milano 1881; Ph. Dengel, Palast und Basilika S. Marco in Rom, Vienna 1913; E. Scatassa, Il sepolcro di Cristina di Svezia e l'architetto C. F., in Rass. bibl. dell'arte italiana, XVII (1914), pp. 179-80; Escher, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XII, Lipsia 1916 (con bibl.); A. Muñoz, Roma barocca, Milano 1919; M. Guidi, Notizie intorno all'architetto C. F., in Roma, III (1925), pp. 453-64; P. Misciatelli, C. F. e G. L. Bernini, ibid., V (1927), pp. 505-13; E. Coudenhove-Erthal, C. F. u. die Architektur des röm. Spätbarocks, Vienna 1930.