BELLINGERI, Carlo Francesco
Nato a Sant'Agata, nel circondario di Tortona, il 31 luglio 1789, frequentò. gli studi a Torino, ove si laureò in medicina con una tesi sui succedanei del chinino. Fu poi professore di psichiatria presso la facoltà di medicina dell'università di Torino, della quale divenne anche preside, e medico ordinario ed in seguito consulente dello Spedale Maggiore dell'Ordine equestre dei SS. Maurizio e Lazzaro; membro della Reale Accademia delle Scienze e socio corrispondente di numerose accademie scientifiche italiane e straniere, nel 1824 risultava anche archiatra di corte. Fu, in Italia, uno dei primi cultori della neurologia, e si distinse soprattutto con lavori sul sistema nervoso e con l'elaborazione di una teoria sull'"antagonismo nervoso" che, non trovò consensi e conferma dalle esperienze di fisiologia degli studiosi a lui contemporanei e successivi.
Tale teoria fu sostenuta dal B. con foga poleniica in molte opere, principalmente in Ragionamenti, sperienze ed osservazioni patologiche comprovanti l'antagonismo nervoso (Torino 1883), nella quale egli sostenne, sulla base delle osservazioni dei più classici autori antichi e moderni, delle esperienze proprie sugli animali, e con ragionamenti anatomici, fisiologici e patologici, la sua teoria sull'antagonismo nervoso tra i lobi cerebrali e le loro produzioni che servono ai movimenti di flessione e di adduzione, e il cervelletto e le sue produzioni che servono ai movimenti di estensione e di abduzione; in De Medulla spinali, nervisque ex ea prodeuntibus. Annotationes anatomico -physiologicae (in Mem. d. R. Accad. d. Scienze di Torino, XXVIII[1824], pp. 123-250), in cui il B. affermò che "i nervi i quali provengono dal cervello propriamente detto e dalle sue produzioni, quale appunto i corpi piramidali, ed i fascetti anteriori del midollo spinale, servono in generale ai movimenti di flessione, mentre i nervi che nascono dal cervelletto, e dalle sue produzioni, cioè dai fascetti posteriori del midollo spinale, producono i movimenti di erezione e di estensione"; ed infine in Experimenta in nervorum antagonismum - Experimenta physiologica in medullam spinalem (ibid., XXX[1826], pp. 35-44 e 293-313). In conclusione, egli ritenne che i cordoni e le radici anteriori dei nervi spinali presiedono ai movimenti di flessione nelle estremità addominali, mentre i cordoni posteriori del midollo e le radici posteriori dei nervi spinali determinano i movimenti di estensione in dette estremità.
La neurologia fu il campo maggiormente indagato dal B., ma egli trattò anche, con molta iperizia e rigore di sperimentatore, diversi altri argomenti di medicina, come testimonia la sua vasta produzione scientifica. Morì a Torino il 15 maggio 1848.
Fra le sue opere principali, oltre a quelle citate sono: Storia delle encefalitidi che furono epidemiche in Torino nell'anno 1824 con considerazioni sopra di esse e sulla encefalitide in generale, Torino 1825; Memorie originali delle febbri tifoidi che corsero in Torino nell'autunno 1842, ibid.1843; Della fecondità e della prefazione dei sessi nella nascita degli animali vertebrati e mastologia con considerazioni anatomo-fisiologiche sul numero e posizione delle mammelle, ibid.1840; Della influenza del cibo e delle bevande sulla fecondità e sulla prefazione dei sessi nelle nascite del genere umano, ibid.1840; Anatomisch-physiologische Untersunchunghen über das Rückesmark unde seine Nerver. Deutsch bearbeitet von Hermann Kaulla, mit einem Vorwort von Ludvig, Stuttgart 1883.
Oltre a tali opere, sono da ricordare numerosi lavori pubblicati sulle Mem. d. R. Accad. d. Scienze di Torino, di cui i principali furono: Esperienze ed osservazioni sul galvanismo, XXIII(1818), pp. 143-191; Sull'electricità del sangue nelle malattie, XXIV(1819), pp. 107-140; Sull'elettricità dei liquidi minerali, pp. 141-159; Memoria sull'elettricità dell'orina, pp. 459-478; Sulla proprietà elettrica dei solidi animali, XXV(1820), pp. 1-12; In electricitatem sanguinis, urinae, et bilis animalium experimenta, XXXI(1827), pp. 295-318; In electricitatem salivae, muci et puris simplicis, et contagiosi experimenta, XXXIII (1829), pp. 199-230.
Bibl.: I. Cantù, L'Italia scientifica contemporanea..., Milano 1844, p. 43; A. Pazzini, Storia della medicina, Milano 1947, II, pp. 357, 460; G. Bria Berter, C. F. B. e il suo studio sulla epidemia di encefalite nel 1824 a Torino, in Atti del XV congresso di storia della medicina, Torino 1957, pp. 242-257.