LOMBARDO, Carlo (pseudonimo Léon Bard e Leblanc)
Nacque a Napoli il 28 nov. 1869, secondogenito di Felice e di Luigia Malvezzi. Compì gli studi musicali a Napoli nel conservatorio di S. Pietro a Majella con Pietro Platania e Antonio Musumeci, diplomandosi in composizione nel 1887. L'attività del L. si orientò dapprima verso l'opera; insieme con Pietro Mascagni, sempre nel 1887, venne scritturato dalla compagnia Scognamiglio come direttore d'orchestra per una lunga tournée in America del Sud. Nel 1889 si trasferì a Milano, dove l'incontro con il produttore teatrale Carlo D'Ormeville gli procurò la direzione di tre repliche di La forza del destino di G. Verdi. Nel frattempo aveva cominciato a dedicarsi all'operetta, ottenendo ben presto notevoli successi: in collaborazione con la compagnia di Luigi Maresca aveva fatto rappresentare Un viaggio di piacere (libretto di E. Favi; Torino, teatro Gerbino, 30 genn. 1891) e I coscritti (L. Manna; ibid., 10 maggio 1892), entrambe con musiche da lui composte. Di quest'ultima si ebbero oltre 80 repliche presso il teatro Quirino di Roma. Nel 1897 la compagnia Maresca affidò al L. la direzione della prima esecuzione italiana di Der Zigeunerbaron di J. Strauss jr., alla presenza dell'autore, che si complimentò con il giovane direttore.
Il L. fu anche autore di canzoni: Matina, matì, su testo di S. Di Giacomo, pubblicata nel Corriere di Napoli, fu edita anche da Ricordi nel 1894. Nel 1896 decise di finanziare la compagnia Calligaris-Gravina, fino a che, nel 1900, la compagnia mutò nome in Calligaris-Lombardo. Di essa fu collaboratore anche il fratello del L., Costantino (Casoria, 13 febbr. 1882 - Roma, 9 maggio 1960), compositore e direttore d'orchestra, apprezzato da A. Toscanini.
In quegli anni il L. compose le musiche per le operette Il borgomastro (Maresca; Roma, teatro Quirino, 26 ott. 1892, in collab. con A. Grafigna), e La milizia territoriale (Maresca; Torino, teatro Balbo, maggio 1896). Da quel momento preferì, per le proprie operette, autori allora poco noti in Italia (soprattutto E. Eysler, K.M. Ziehrer e K.R. Weinberger), ottenendo di poter arrangiare le loro musiche, alle quali aggiungeva solitamente proprie composizioni. Da Pufferl di Eysler, trasse Amor di principi (libretto di C. Vizzotto; Milano, teatro Fossati, 12 genn. 1910), che restò in cartellone sino al 1913. Dopo il successo de La duchessa di Bal Tabarin, nel 1915, per la quale scrisse il libretto e alcune musiche da affiancare a quelle arrangiate da Majestät Mimi di B. Granichstädten, la sua attività si interruppe a causa della prima guerra mondiale. Nel 1919 Mascagni e il L., in veste di librettista, collaborarono con successo all'operetta Il sì (Roma, teatro Quirino, 13 dic. 1919).
Gli anni Dieci e Venti furono il periodo d'oro dell'operato del L.: Madama di Tebe (motivi tratti da Flup di J.Z. Szulc; Milano, teatro Fossati, 7 marzo 1918) e Danza delle libellule (da motivi originali del L. e da Der Sterngucker di F. Lehár; ibid., Lirico, 3 maggio 1922), delle quali fu autore unico dei libretti, nonché Scugnizza (Torino, teatro Alfieri, 16 dic. 1922), di cui creò i libretti e la musica insieme con M. Costa, furono tutti grandi successi. Sempre negli anni Venti finanziò varie compagnie in contemporanea e si adoperò anche come compositore con La Fornarina (G. Adami; 1925). Nel 1923, il L., al fine di diffondere le sue operette più note, fondò a Milano la casa editrice musicale Carlo Lombardo, e strinse accordi con altre case editrici a Berlino e a Parigi. Dal 1923 collaborò con il compositore Virgilio Ranzato, scrivendo insieme con lui le musiche di celebri operette come Il paese dei campanelli (Milano, Lirico, 22 nov. 1923) e Cin-Ci-Là (ibid., Dal Verme, 18 dic. 1925), di cui stese anche i libretti.
Negli anni Venti il L. si dedicò alla stesura di molti libretti, cercando di colmare una lacuna dovuta, in particolare in Italia, alla carenza di un teatro leggero di prosa e alla presenza nel territorio nazionale di ambiti dialettali e culturali localistici e particolari. Nei primi anni di attività i suoi testi assecondarono questa situazione destinando la trama e il linguaggio ad ambiti regionali precisi; in seguito il L. tentò di orientare il genere verso una stilizzazione valida per tutto il territorio nazionale. Si veda, per esempio, Primarosa, del 1926 (in collab. Con R. Simoni, da Primerose di R. Flers e G.A. de Caillavet; musica di G. Pietri), in cui la vicenda, pur ambientata in Sardegna, non possiede alcuna sfumatura locale tipica.
La capacità del L. di arrangiare musiche di autori stranieri e di accostarvi nuove orecchiabili melodie si rivelò funzionale alle esigenze non solo della produzione e del pubblico italiano, che spesso decretò successo e popolarità per le sue operette, ma si volse a beneficio anche degli autori stranieri utilizzati (si pensi soprattutto alla fama che il L. procurò a Lehár grazie a brani di propria creazione come il Fox trot delle gigolettes nella Danza delle libellule).
Il L. fu geniale inventore di situazioni sceniche. Ambientazioni esotiche e fantastiche - caratterizzate da elementi paradossali (si pensi ai campanelli che suonano al primo moto d'attrazione di una donna per un uomo che non sia il marito, nel celebre Paese dei campanelli) e da un sentimentalismo di facile presa - danno luogo, nelle sue operette, a intrighi tra gigolettes, apaches e carabinieri. La musica si compone quasi sempre di pezzi chiusi: tanghi e valzer all'epoca famosi diffusero la moda del "peccaminoso" nei salotti borghesi come una forma codificata di trasgressione.
Il L. collaborò e lanciò celebri dive dell'operetta, come Ines Lidelba, Pina Calligaris, Nella Regini. Negli ultimi anni si adoperò come compositore per rinnovare il genere, tentandone una fusione con la rivista.
Il L. morì a Milano il 19 dic. 1959.
Oltre ai lavori citati, il L. compose le musiche per le seguenti operette: La città rosa, in collab. con Ranzato (libretto del L. e di C. Ravasio; Milano, Lirico, 13 apr. 1927); Cri-cri (Ravasio; ibid., Dal Verme, 28 marzo 1928); I merletti di Burano (Id.; ibid., 1928); La casa innamorata (Simoni - C. Lombardo; ibid., Lirico, 15 nov. 1929); Le tre lune (C. Lombardo; Firenze, teatro Verdi, 5 febbr. 1931); Parigi che dorme (Id.; Roma, teatro Argentina, 16 dic. 1931); L'appuntamento nel sogno (Simoni; Milano, Odeon, 22 ott. 1932); I mulini di Pit-Lil, in collab. con F. Colombini (ibid., Lirico, 2 febbr. 1937).
Libretti: Il re di Chez Maxim, in collab. con A. Franci (musica di Costa; Milano, teatro Fossati, 10 maggio 1919); Luna park (Id.; ibid., 26 nov. 1924); La dama di Montmartre, dalla commedia di G. Feydeau La dama di Chez Maxim (E. Liberati; 1925); Miss Italia, in collab. con A. Zorzi (A. Cuscinà; Milano 1927); Il trillo del diavolo, in collab. con A. Lanocita (Cuscinà; ibid., Lirico, 2 maggio 1928); Zig-Zag (I. Darclée; ibid., Dal Verme, 2 febbr. 1929); L'isola verde, in collab. con L. Bonelli (Pietri; ibid., Lirico, 16 ott. 1929); Mille e un bacio, in collab. con Lanocita (V. Mascheroni; ibid., Dal Verme, 1° febbr. 1930); La duchessa di Hollywood (C. Lombardo - Ranzato; ibid., 31 ott. 1930); Prigioni di lusso, in collab. con Ravasio (Ranzato; ibid., Odeon, 26 marzo 1939).
Rielaborazioni, pastiches etc.: La signorina del cinematografo (da Schmetterling di Weinberger; 1914); Straccinaria, revisione di A. Fraccaroli - Simoni (1924); Gigolette (da musiche di Lehár; Milano, 30 dic. 1926); Cavaliere della luna (da Fremdenführer di Ziehrer); Fanfan la Tulipe (da L. Varney); Coquelicot (da Varney); Le tre lune (1931); La regina del fonografo (da musiche di L. Ascher; 1917); La Fornarina (da più autori); Crema di chic (da musiche di R. Stolz); Changez la dame (musica di E. Coop).
Operette di Costantino Lombardo: Sullivan (dalla commedia di A.-H.-J. Melesville; Milano, teatro Fossati, 15 dic. 1914); Vita d'artista (Roma, Quirino, 11 sett. 1916); La vergine dell'Antella (ibid., 11 genn. 1917); La Pompadour (Torino, teatro Alfieri, 1917); La sirena delle Folies-Bergère (D. D'Antonio; ibid., politeama Chiarella, 13 marzo 1920); Diana al bagno (Venezia, teatro Malibran, 18 dic. 1924); revisione di Dalle balze del Trentino, di E. Corradi ed E. Novelli (Roma, teatro Manzoni, giugno 1915).
Fonti e Bibl.: Annali del teatro italiano, I, 1901-1920, Milano 1921, pp. 280-282, 288, 300; A. De Angelis, Diz. dei musicisti, Roma 1928, p. 281; App., pp. 113, 194; L. Sanguinetti, Il teatro Fossati di Milano, Milano 1972, pp. 60, 152, 161 s., 172, 180, 187, 195; D. La Gioia, Libretti italiani d'operetta nella Biblioteca nazionale centrale di Roma, Firenze 1979, pp. 39-41, 73, 86, 89-91; Storia dell'operetta, a cura di S. Massimini, Milano 1984, pp. 188 s.; E. Oppicelli, Storia dell'operetta, Genova 1985, pp. 204-206; C. Runti, Sull'onda del Danubio blu. Esperienze e storia dell'operetta viennese, Trieste 1985, pp. 74, 126; B. Traversetti, L'operetta, Milano 1985, pp. 261-283; Musica in scena. Storia dello spettacolo musicale, IV, Altri generi di teatro musicale, diretta da A. Basso, Torino 1997, pp. 527-530; A. Sessa, Il melodramma italiano, 1861-1900.Diz. bio-bibliografico dei compositori, Firenze 2003, pp. 272 s.; Enc. dello spettacolo, VI, coll. 1607 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, IV, p. 486.