MANENTI, Carlo
Giurista, nato il 7 settembre 1860 a S. Quirico d'Orcia (Siena), ivi morto il 16 gennaio 1929. Discepolo di V. Scialoja, si laureò nel 1882 nell'università di Siena e vi conseguì nel 1889 la libera docenza in diritto romano. Altra libera docenza in diritto ecclesiastico conseguì nell'università di Napoli nel 1890. Professore di diritto romano nell'università di Macerata come incaricato nel 1889, come straordinario nel 1890, come ordinario nel 1894, si trasferì poi, in seguito a concorsi, nelle università di Messina e di Genova, donde nel 1906 passò alla cattedra di diritto civile nell'università di Siena, che tenne fino alla morte. Dal 1894 tenne sempre anche l'incarico del diritto ecclesiastico.
Lasciò opere notevoli, tra le quali ricordiamo: Il caso giuridico e la sua prestazione nelle obbligazioni alla consegna di una cosa (in Studi Senesi, 1888); Della inapponibilità delle condizioni ai negozi giuridici e in ispecie delle condizioni apposte al matrimonio (Siena 1889); Contributo critico alla teoria generale dei pacta secondo il diritto romano (in Studi Senesi, 1891 e 1915); Concetto della communio relativamente alle cose pubbliche e alle res communes omnium (in Filangieri, 1894); Del giuoco e della scommessa dal punto di vista del diritto comune e moderno, appendice alla trad. ital. delle Pandette (libro IX) di C. F. v. Glück (Milano 1898-99); Ius ex scripto e ius ex non scripto (in Studi Senesi, 1905); ecc. Iniziò anche, senza portarla a compimento, una nuova edizione del codice vaticano contenente gli Antiqua summaria codicis theodosiani (in Studi Senesi, 1886-87).