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MARATTI, Carlo

di Vincenzo Golzio - Enciclopedia Italiana (1934)
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MARATTI (o Maratta), Carlo

Vincenzo Golzio

Pittore, nato a Camerano nelle Marche il 15 maggio 1625, morto a Roma il 15 dicembre 1713. Vel 1636 fu messo a imparare la pittura in Roma presso il fratello e l'anno seguente divenne scolaro di Andrea Sacchi. Nel 1650 dipinse la Natività in San Giuseppe dei Falegnami, che fu principio della sua notorietà. Nel 1652 compì la decorazione della cappella di S. Giuseppe in Sant'Isidoro, che gli era stata affidata per gli uffici del suo amico e biografo G.B. Bellori. Più tardi decorò nella stessa chiesa la cappella del Crocifisso. Il papa Alessandro VII, dopo ch'egli ebbe dipinto il quadro con S. Agostino per la chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori, lo prese a benvolere e gli affidò il quadro per Santa Maria della Pace, raffigurante la Visitazione di S. Elisabetta, e poi i due dipinti per la cappella Chigi nel duomo di Siena, rappresentanti la Visitazione di S. Elisabetta e la Fuga in Egitto (questo più tardi sostituito da una copia in mosaico).

L'attività del M. continuò intensa. Egli dipinse numerosi quadri d'altare, molti dei quali per le chiese romane, come la Morte di San Francesco Saverio, nella chiesa del Gesù; l'Immacolata Concezione nella cappella Cybo in S. Maria del Popolo; la grandissima tela sull'altar maggiore della chiesa di San Carlo al Corso, raffigurante il santo titolare presentato al Redentore dalla Vergine; il Battesimo di Cristo, già in San Pietro e ora in S. Maria degli Angeli. Un quadro dello stesso soggetto, dipinto dopo il 1700, si trova nella Certosa di San Martino a Napoli, e va anche ricordata la Visione di S. Filippo Neri nella Galleria Pitti a Firenze.

Tra le decorazioni dei soffitti ricordiamo quella nel palazzo Altieri di Roma, rappresentante il Trionfo della Clemenza, e quella nella Villa Falconieri di Frascati con la Nascita di Venere.

Il M. fu valentissimo ritrattista, come mostra il ritratto di papa Clemente IX nella Pinacoteca Vaticana. Dipinse anche quadri con soggetti storici e mitologici, e numerosi quadretti con Madonne e Sacre Famiglie, da cui gli venne il soprannome di Carluccio delle Madonne.

Egli può veramente considerarsi, insieme col Sacchi suo maestro, capo di una scuola pittorica romana. Come il Sacchi, rappresentò in Roma la tendenza classicheggiante e accademica, in contrapposizione a quella impersonata nei grandi decoratori più veramente barocchi, come Pietro da Cortona, G. B. Gaulli, Andrea Pozzo. Il Sacchi aveva. indirizzato il M. allo studio del Correggio, del Lanfranco e del Domenichino, e l'aveva abituato al corretto e formale disegno accademico, ispirandogli avversione contro ogni esagerazione realistica o drammatica. Il M., come il Sacchi, si rifaceva a Raffaello e ai Carracci; e non per nulla il Bellori, massimo teorico dell'idealismo classico nel Seicento, ne fu il biografo entusiasta e tenne nell'Accademia di San Luca, sotto la presidenza del M., la sua lettura sull'Idea del pittore, dello scultore e dell'architetto.

L'importanza del M. nello svolgimento della pittura romana del Seicento fu grandissima. Nell'orbita di questo accurato elaboratore di formule pittoriche accademiche avvenne, si può ben dire, in Roma il passaggio dal Seicento al secolo successivo. Già nel M. invero si possono ritrovare gli elementi che si svilupperanno nel Settecento, e cioè la ricercata dolcezza, lo studiato amabile aspetto, la languida delicatezza delle figure.

Bibl.: G. B. Bellori, Vite dei pittori ecc., moderni, Pisa 1821, III, pp. 136-237; H. Bodmer, in Thieme-Becker, Künstl.-Lex., XXIV, Lipsia 1930.

Vedi anche
Andrea Sacchi Pittore (Nettuno 1599 - Roma 1661). Allievo, prima a Roma, poi a Bologna, di F. Albani, si stabilì a Roma dal 1621. Le prime opere, tra cui la Visione di s. Isidoro (1622, S. Isidoro), risentono ancora dei modelli emiliani, ma già il Miracolo di s. Gregorio (1626, Pinacoteca Vaticana) è opera ormai matura, ... Ciro Fèrri Fèrri, Ciro. - Pittore (Roma 1634 - ivi 1689), scolaro e aiuto di Pietro da Cortona, sotto la cui direzione, al tempo di Alessandro VII, dipinse nel Quirinale una Storia di Ciro e l'Annunciazione. A Firenze continuò la decorazione del Cortona in palazzo Pitti, terminando la sala di Apollo e dipingendo ... Giacinto Brandi Pittore (Poli, Roma, 1621 - Roma 1691), allievo del Lanfranco, ai cui affreschi s'ispirò per le sue vaste imprese decorative in numerose chiese di Roma (affreschi nelle volte delle chiese di Gesù e Maria, di S. Silvestro in Capite, di S. Carlo al Corso, ecc.). Generalmente lavorò con disinvolta superficialità, ... Sebastiano Cónca Cónca, Sebastiano. - Pittore (Gaeta 1680 oppure 1676 - Napoli 1764). Dal 1706 al 1752 attivo a Roma, a eccezione di brevi soggiorni a Siena e a Torino; lavorò poi a Napoli e a Gaeta. Accademico di S. Luca dal 1718, produsse opere di grande formato, improntate allo stile di A. Sacchi e di C. Maratta: ...
Altri risultati per MARATTI, Carlo
  • Maratti, Carlo
    Enciclopedia on line
    Pittore (Camerano 1625 - Roma 1713). Allievo di A. Sacchi; si formò studiando soprattutto le opere di Raffaello e dei Carracci. In stretto contatto con G. P. Bellori, che talvolta ne ispirò le composizioni, e con N. Poussin, nel 1650 esordì con la Natività (Roma, S. Giuseppe dei Falegnami) che attesta ...
  • MARATTI, Carlo
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 69 (2007)
    MARATTI (Maratta), Carlo Luca Bortolotti Nacque a Camerano, nei pressi di Ancona, il 18 maggio 1625, figlio di Tommaso (di natali dalmati) e di Faustina Masini. Grazie al sostegno economico dell'amico di famiglia Corinzio Benincampi (segretario di Taddeo Barberini, nipote di Urbano VIII), appena ...
Vocabolario
maratto
maratto agg. e s. m. (f. -a). – Dei Maratti, popolazione dell’India sud-occid., sparsa nel Mahārāṣṭra, stato federato che si estende su gran parte dell’altipiano del Deccan: lingua m. (o, come s. m., il maratto), lingua appartenente al...
carlo
carlo s. m. – Denominazione generica di monete emesse da sovrani di nome Carlo; fu data allo scudo (filippo) di Carlo II re di Spagna e dell’imperatore Carlo VI, e a una moneta d’oro del valore di 5 talleri di Carlo duca di Brunswick....
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