MARTINI, Carlo Maria
Cardinale arcivescovo di Milano, nato a Torino il 15 febbraio 1927. Entrato (1944) nella Compagnia di Gesù, vi compì gli studi di filosofia nello studentato di Gallarate e di teologia nella facoltà teologica di Chieri, dove venne ordinato sacerdote il 13 luglio 1952. Laureatosi (1958) in teologia fondamentale alla Pontificia università gregoriana di Roma con una tesi, diretta da E. Dhanis, su Il problema storico della Risurrezione negli studi recenti (1959), insegnò dapprima a Chieri e dal 1962 critica testuale al Pontificio istituto biblico di Roma. In quegli anni soggiornò lungamente a Münster per specializzarsi negli studi filologici all'Institut für neutestamentliche Textforschung e curò la nona edizione (1964) del Novum Testamentum Graece et Latine di A. Merk.
Nel 1966 si laureò in Sacra Scrittura al Biblico con una tesi, diretta da S. Lyonnet, su Il problema della recensionalità del codice B alla luce del papiro Bodmer XIV (1966), e quindi partecipò, unico cattolico, al comitato ecumenico (K. Aland, M. Black, B.M. Metzger, A. Wikgren) che ha edito criticamente per le United Bible Societies The Greek New Testament (3ª ediz. corretta 1983), larghissimamente diffuso. Autore di una traduzione italiana, introdotta e annotata, degli Atti degli apostoli (1970) e di numerosi articoli scientifici (i più importanti raccolti in La parola di Dio alle origini della Chiesa, 1980), è stato decano della facoltà di Scrittura del Biblico, poi rettore del Biblico (1969-78) e quindi della Gregoriana (1978-79). All'attività di studio ha unito l'impegno pastorale (a Roma tra i giovani della periferia, soprattutto nella parrocchia di San Giustino al quartiere Alessandrino) e la predicazione di esercizi spirituali secondo il metodo ignaziano e una prospettiva scritturistica nuova (cfr. i suoi volumi Gli esercizi ignaziani alla luce del Vangelo di San Giovanni, 1976; Gli esercizi ignaziani alla luce di San Luca, 1977; Vita di Mosè, vita di Gesù, esistenza pasquale, 1979); invitato da Paolo VI, predicò in Vaticano (1978) gli esercizi spirituali durante il ritiro quaresimale. Impegnato nel dialogo ecumenico, consultore della Commissione per i rapporti religiosi con l'ebraismo del Segretariato per l'unione dei cristiani (1975-83), è stato per lunghi periodi a Gerusalemme (una decina di suoi testi sull'ebraismo sono raccolti in Israele, radice santa, 1993).
Nominato arcivescovo di Milano da Giovanni Paolo II il 29 dicembre 1979, ha ricevuto l'ordinazione episcopale dallo stesso papa il 6 gennaio 1980, ed è entrato in diocesi, succedendo al cardinale G. Colombo, il 10 febbraio successivo. Nel concistoro del 2 febbraio 1983 Giovanni Paolo II lo ha creato cardinale. Eletto nel Consiglio della segreteria generale del sinodo dei vescovi (1980-90), è stato relatore generale nell'assemblea sinodale del 1983 sulla riconciliazione e la penitenza nella missione della Chiesa e presidente del Consiglio delle conferenze episcopali europee (1986-93); è membro di numerose congregazioni della Curia romana. I suoi programmi pastorali per la diocesi di Milano (visitata da Giovanni Paolo II nel 1983 e nel 1984) hanno riguardato: la dimensione contemplativa della vita, il primato della parola di Dio (da ricordare le meditazioni bibliche della Scuola della parola), la centralità dell'eucarestia, l'impegno missionario, l'esercizio della carità, l'educare, il comunicare e il vigilare. Altre iniziative sono state centrate sulla formazione all'impegno sociale e politico e sull'attenzione al mondo laico (anche attraverso gli incontri della Cattedra dei non credenti). Tra i suoi numerosissimi testi pubblicati dal 1981, da segnalare le raccolte di lettere, discorsi e interventi (14 voll., 1981-93).