MICHELSTAEDTER, Carlo
Pensatore e poeta, nato a Gorizia, da famiglia appartenente al gruppo intellettuale e patriottico italiano di quella città, il 3 giugno 1887, uccisosi a Gorizia il 17 ottobre 1910. Recatosi nel 1905-06 a Firenze, s'iscrisse a quella facoltà di lettere e filosofia, e rimase a Firenze fino al giugno del 1909. Il suo scritto principale (La persuasione e la rettorica) era stato da lui preparato come dissertazione di laurea.
Spirito fine, sensibile, coltivatosi nello studio della letteratura e della filosofia antica e moderna e nello studio dell'arte, prescinde da tutte le categorie e terminologie comunemente accettate, e si rifà un pensiero suo, passo per passo, come analisi e legge in atto della propria esperienza di vita, con le caratteristiche di novità, di libertà, di sincerità dovute a questa peculiare origine, e con quelle - corrispondenti alla sua vita - di coerenza logica, di concretezza pratica, di straordinaria energia e di un'inesausta sete di assoluto, che lo pone in lotta contro ogni forma di vita e di pensiero, che gli sembri accettazione di relatività e finzione di assolutezza. Un volontarismo radicale, eroico, in una mente logica e dialettica, che aspira a un'assoluta razionalità.
Opere: Scritti, a cura di V. Arangio-Ruiz, Genova 1912-1913: I, Dialogo della salute e Poesie; II, La persuasione e la rettorica; La persuasione, in 2ª ed., Firenze 1922, a cura di E. Michelstaedter e G. Chiavacci, con 6 Appendici critiche su Platone e Aristotele (specialmente importanti le prime due) e uno scritto Il prediletto punto d'appoggio della dialettica socratica. Inoltre: altre poesie, scritti e disegni in numero speciale di Il Convegno, 25 luglio 1922, e 11 piccoli scritti ineditì, in La Ronda, 1922, p. 289 segg.
Bibl.: G. A. Borgese, Studi di letter. moderne, Milano 1915; G. Amendola, Etica e biografia, Milano 1915; G. Papini, in Ventiquattro cervelli, Firenze 1913; G. Gentile, in Critica, 1922; U. Spirito, in Giorn. crit. d. filos. it., 1922 (ripub. in L'idealismo e i suoi critici, Firenze 1930); V. Arangio-Ruiz, num. cit. del Convegno; G. Chiavacci, in Giorn. crit. d. filos. it., 1924, p. 36 segg. e 155 segg.; C. Pellizzi, in Spiriti della vigilia, Firenze 1924; L. Soperchi, in Riv. di psicologia, XXVIII (1932), pp. 26 segg., 280 segg. Per una bibliografia completa, v. questo scritto del Soperchi.