Patriota (Verona 1814 - Belfiore 1853). Di nobile famiglia, coltivò studî matematici. Già una volta arrestato nel 1852 dopo una perquisizione che trovò nella sua casa "stampe sovversive", fu condannato a morte nel 1853 per la sua attività antiaustriaca; salì al patibolo con Tito Speri e Bartolomeo Grazioli.