MORELLI, Carlo
MORELLI, Carlo. – Nacque a Trieste il 10 ottobre 1917 da Carlo Mreule (cognome italianizzato in Morelli nel 1921), funzionario delle ferrovie austroungariche, e da Anna Nachtigall, pianista viennese.
Dopo le scuole secondarie, nel 1936 fu ammesso alla scuola normale superiore di Pisa, primo nel concorso nazionale per la classe di scienze. Si laureò con lode in scienze matematiche l’11 giugno 1940 all’Università di Pisa con la tesi dal titolo Estensione della trigonometria dei piccoli triangoli curvilinei sopra una superficie ed applicazioni geodetiche. Il giorno successivo conseguì con il massimo dei voti anche il diploma di licenza normalistica in fisica sperimentale.
Il 2 dicembre 1939 sposò a Trieste Maria Carlevaris; dal matrimonio nacque, il 17 giugno 1941, la figlia Maria Luisa. La moglie morì il 20 marzo 1942 e della bambina e dello stesso Morelli si occupò la suocera Antonia Carlevaris, che dopo molti anni, il 26 ottobre 1968, egli sposò. Nuovamente vedovo dal 1975, il 22 agosto 1985 contrasse a Trieste, con Germana Pizziga, il suo terzo matrimonio.
Arruolato nell’esercito il 5 febbraio 1941, fu assegnato dapprima al 10° Raggruppamento di artiglieria della Guardia alla frontiera di Trieste e quindi, l’11 novembre, alla sezione topocartografica mobile del V Corpo d’armata; il 27 gennaio 1942 fu promosso tenente. L’11 dicembre 1942 fu trasferito all’Istituto geografico militare, di cui divenne capo della sezione geomagnetica. Congedato dall’esercito dopo l’8 settembre 1943, fu assunto come assistente presso la stazione sismica di Trieste dell’Istituto talassografico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), diretto da Francesco Vercelli. Nel 1944 contribuì alla fondazione della facoltà di ingegneria dell’Università di Trieste, presso la quale ebbe incarichi di insegnamento di analisi matematica (1944-45), topografia (1945-46) e fisica terreste (1946- 47; 1947-48). Nel 1948, conseguita la libera docenza in fisica terrestre, fu chiamato come professore incaricato dall’Università di Padova, dove la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali aveva avviato un nuovo corso di laurea in scienze geologiche, in cui Morelli insegnò fino al 1953.
Nel 1949, con decreto del Governo militare alleato e su segnalazione di Vercelli, fu nominato direttore dell’Osservatorio geofisico (nuova denominazione della stazione sismica dell’Istituto talassografico), che successivamente prese il nome di Osservatorio geofisico sperimentale (OGS) di Trieste. Morelli ne fu presidente fino al 1975 e sotto la sua guida, l’OGS divenne rapidamente una struttura scientifica di riferimento, in ambito sia nazionale sia internazionale, per la geofisica applicata (sismica, gravimetria, magnetismo) e l’oceanografia. Parallelamente l’istituzione progredì nel campo dell’esplorazione per la ricerca di risorse del sottosuolo, procurandosi con i servizi prestati per le attività produttive risorse finanziarie per sostenere progetti di ricerca di grande respiro.
Vinto il concorso, il 1° novembre 1953 Morelli fu chiamato come professore straordinario di geodesia presso l’Università di Bari, dove nel 1956, divenuto ordinario di fisica terrestre, fondò l’Istituto di geodesia e geofisica che diresse fino al 1963; presso l’ateneo barese fu anche preside della facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali (1962-1963). Il 1° novembre 1963 tornò a Trieste come titolare della cattedra di geofisica applicata nella facoltà di ingegneria, presso cui fondò nel 1966 l’Istituto di miniere e geofisica applicata. La carriera universitaria di Morelli proseguì poi per trent’anni presso l’ateneo triestino, di cui diresse ininterrottamente l’Istituto di miniere e geofisica applicata sino al collocamento a riposo, avvenuto il 31 marzo 1992, ricoprendo anche, nel 1990, in qualità di decano, l’incarico di rettore per sei mesi. A coronamento del suo percorso accademico fu insignito nel 1993 del titolo di professore emerito.
Figura trainante della geofisica italiana nello scenario internazionale della seconda metà del XX secolo, Morelli fu protagonista di grandi progetti di ricerca scientifica in ambito nazionale e internazionale, favorendo la collaborazione stretta tra geologi e geofisici. La sua imponente produzione scientifica consta di 327 lavori (215 dei quali realizzati come unico autore) pubblicati in gran parte su riviste internazionali. Le principali tematiche affrontate furono la standardizzazione gravimetrica mondiale, lo sviluppo di metodi geofisici (sismica, gravimetria, magnetismo) per lo studio delle strutture della crosta terrestre e la loro applicazione al Mediterraneo, con la pubblicazione di mappe geofisiche globali e fondamentali per la comprensione geologica della regione.
Fondamentale fu il suo contributo nel campo della gravimetria, su cui pubblicò un corposo trattato (Gravimetria, Udine 1968). Effettuò dapprima studi teorici e sperimentali sulle metodologie di misura strumentale, applicandosi quindi allo sviluppo delle prospezioni in aree emerse e marine. Si dedicò per oltre vent’anni allo sviluppo di una rete gravimetrica mondiale standardizzata, il cui sistema di riferimento, denominato IGSN 71 (International Gravity Standardization Net), fu adottato ufficialmente dalla comunità scientifica nel 1971, in occasione dell’assemblea generale di Mosca della International association of geodesy. Parallelamente all’impegno internazionale, Morelli promosse l’istituzione in Italia di una rete gravimetrica di riferimento nel 1955 e fu tra gli autori della carta gravimetrica d’Italia, sia della prima edizione a cura della Commissione geodetica italiana del 1972, sia della seconda pubblicata dal CNR nel 1986 (cfr. Gravity map of Italy, Magnetic survey e Crustal structures, in Quaderni de La Ricerca Scientifica, 1975, vol. 90, pp. 427-489). Promosse anche le misure di gravità assoluta in Italia ed Europa.
Diede anche un importantissimo contributo allo sviluppo della geofisica crostale in Europa (cfr. Preliminary depth contour maps for the Conrad and Moho discontinuities in Europe, in Boll. di Geofisica Teorica e Applicata, 1967, vol. 9, n. 34, pp. 142-157, in cui vennero presentate le mappe provvisorie delle isobate delle discontinuità di Conrad e Mohorovičić in Europa, ricavate in base ai dati geofisici disponibili fino al dicembre 1966; La struttura della crosta terrestre in Italia, in coll. con P. Giese, in Atti del Convegno “Moderne vedute sulla geologia dell’Appennino“, Roma 1973, pp. 317-365; Geophysical exploration of the Mediterranean Sea, in coll. con I. Finetti, in Boll. di Geofisica Teorica e Applicata, 1973, vol. 15, n. 60, pp. 263-341, in cui fece il punto sulle conoscenze acquisite sino ad allora sulla crosta della regione mediterranea.
Morelli fu tra i protagonisti dell’ambizioso progetto di esplorazione sismica denominato Deep Seismic Sounding (DSS) che consentì la realizzazione, tra il 1956 e il 1982, di una maglia di profili di sismica a rifrazione nel continente europeo e in Africa settentrionale. In Italia queste ricerche furono organizzate, a partire dal 1976, dal Gruppo grandi esplosioni diretto da Morelli, con la partecipazione di molte università e di diversi enti di ricerca italiani, nell’ambito del Progetto finalizzato geodinamica del CNR (1976-1982), programma che rappresentò una fondamentale fase di sviluppo delle geoscienze in Italia, consentita dal sostegno di adeguati finanziamenti.
La progressiva assimilazione da parte della comunità scientifica dei recenti progressi della ricerca geologica e geofisica internazionale, grazie ai quali si andava rapidamente consolidando la teoria della tettonica delle placche, consentì infatti di ricostruire l’assetto tridimensionale della litosfera della regione italiana nel contesto geodinamico del Mediterraneo centrale, e di caratterizzare i rischi geologici sul territorio nazionale. I profili sismici, avviati nel 1956 con collaborazioni internazionali fra gli Stati confinanti nella regione alpina a partire dal 1956, interessarono progressivamente tutta la penisola e le aree marine circostanti. Morelli fornì una sintesi delle attività nella nota: Risultati di 31 anni (1956-1986) di DSS e 7 anni (1986- 1992) di CROP in Italia, in Atti XII Convegno GNGTS, Roma 1993, pp. 3-30.
Nel 1978 fu istituito, in seno al CNR, il Gruppo nazionale di geofisica della terra solida (GNGTS), di cui Morelli ricoprì continuativamente la carica di presidente: anche dopo il dicembre 2000, quando il gruppo cessò di essere organo ufficiale del CNR, egli ne proseguì l’attività con l’organizzazione di convegni annuali. In ambito CNR fu anche presidente della Commissione per la geodesia e la geofisica. Fu inoltre membro del comitato scientifico del programma European Geotraverse (EGT), studio internazionale condotto tra il 1981 e il 1988 sotto la tutela della European Science Foundation, che fornì una ricostruzione tridimensionale di struttura, composizione e proprietà della litosfera continentale lungo un transetto multidisciplinare di 4600 km, dal Capo Nord al Sahel tunisino.
Il segmento meridionale (Alpi-Tunisia) fu assegnato all’Italia e realizzato da un gruppo di ricercatori, coordinato da Morelli, con l’impiego di 2 navi oceanografiche del CNR per le ricerche in mare e di oltre 200 stazioni sismografiche mobili a terra. Una sintesi dei risultati conseguiti fu illustrata da Morelli nelle note: La geotraversa europea segmento meridionale (EGTS): riepilogo delle operazioni e primi risultati, in Atti del 7° convegno GNGTS, Roma 1988, vol. 2, pp.1143-1166 e Nuove idee sulla crosta profonda dalle geotraverse alpine, in Atti della Acc. naz. dei Lincei. Rend., 1992, s. 9, vol. 3, pp. 183-193.
A Morelli si deve anche la promozione del progetto strategico Crosta Profonda (CROP), ricerca nazionale di eccellenza nel campo delle geoscienze. Avendo seguito con attenzione i progressi compiuti negli anni Settanta dalla ricerca statunitense nell’impiego delle tecniche di prospezione sismica a riflessione per grandi profondità, nel 1983 propose al CNR, in qualità di direttore del GNGTS, l’ambizioso e impegnativo progetto per l’esplorazione della crosta intermedia e inferiore. Lo studio, che coronò decenni di attività della ricerca geofisica italiana, fu avviato a cura del CNR nel 1985 con adeguate risorse finanziarie; Morelli fu nominato presidente del comitato scientifico, carica che ricoprì fino al 1997.
Nella fase degli studi preliminari furono coinvolti tutti gli istituti di ricerca italiani; a partire dal 1989 fu avviata l’acquisizione di linee di sismica a riflessione, grazie anche all’adesione al progetto di ENEA e poi di ENEL e AGIP. Il progetto, tuttora attivo, ha consentito la realizzazione di una fitta maglia di linee sismiche in tutta l’Italia, dall’arco alpino alla dorsale appenninica e ai mari circostanti. Ne è emerso un nuovo e completo quadro della complessa struttura della crosta terrestre e del sottostante limite con il mantello litosferico (discontinuità di Mohorovičić) della regione italiana. La cronologia di sviluppo storico del progetto fu sintetizzata da Morelli nel lavoro: An historical perspective to the CROP Project, in CROP Atlas: seismic reflection profiles of the Italian crust, in Memorie descrittive della Carta Geologica d’Italia, 2003, vol. 62, pp. 1-8.
Morelli fu membro di numerose accademie italiane e internazionali: socio corrispondente nel 1988 e nazionale nel 1990 della Accademia nazionale dei Lincei, classe di scienze; socio illustre per oltre mezzo secolo dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti; membro della Società di Minerva di Trieste. In campo europeo fu tra i soci fondatori di prestigiose associazioni: la European association of exploration geophysicists (dopo il 1995 European association of geoscientists & engineers), di cui fu anche presidente nel biennio 1962-1963; la European geophysical society (presidente 1973-1976); la European seismological commission della International Association for seismology and physics of the earth interior (vicepresidente 1986-90); l’Academia Europaea (1998). In campo mondiale fu presidente dal 1967 al 1983 della International gravity commission istituita dalla International association of geodesy. Ricoprì inoltre varie cariche in seno alla Intergovernmental oceanographic commission (IOC) dell’UNESCO: vicepresidente (1970-72); vicepresidente del Consultative group on ocean mapping (CGOM); presidente del comitato editoriale della International bathymetric chart of the Mediterranean (IBCM), la cui prima edizione alla scala 1:1.000.000, pubblicata nel 1981 a cura del ministero della Difesa dell’URSS, fu seguita poi dalle carte delle anomalie gravimetriche e magnetiche, sintesi degli studi iniziati da Morelli in collaborazione con la NATO nel lontano 1961.
Tra i riconoscimenti e le onorificenze conferitigli si ricordano: il premio Mario Baratta dell’Accademia d’Italia (1941), vinto con il lavoro La sismicità dell’Albania, poi pubblicato in Boll. società sismologica italiana, 1943, vol. 39, n. 1-2; la medaglia d’oro della cultura e dell’arte del ministro della Pubblica istruzione (1975); la medaglia Emil Wieckert della Deutsche Geophysikalische Gesellschaft (1988); il premio tecnico-scientifico dell’Associazione mineraria subalpina di Torino (1990); la laurea honoris causa in scienze geologiche dell’Università di Padova (2004).
In questa occasione fu pubblicato un numero speciale del Bollettino di Geofisica Teorica e Applicata (2006, vol. 47, n. 3), che contiene dati biografici e la lista completa delle pubblicazioni (pp. 183-198).
Fra i suoi ultimi studi si ricordano: 50 years of onshore and offshore deep geophysics for studying the Mediterranean geodynamics, in Atti della Acc. naz. dei Lincei. Rend., 2005, s. 9, vol. 16, n. 4, pp. 191-226; From 2D Physiography to 4D Geodynamics: contributions of Deep Geophysics to the knowledge of the Earth’s crust in the Mediterranean, and its evolution with special reference to the energy accumulations at the plates subduction zones, in Boll. di Geofisica Teorica e Applicata, 2006, vol. 46, nn. 2-3, pp. 199-226.
Dopo la scomparsa della figlia, avvenuta il 16 agosto 2004, le condizioni di salute di Morelli peggiorarono progressivamente, aggravandosi nel 2007 per i postumi di un intervento chirurgico. Ciò nonostante, volle comunque partecipare al convegno annuale GNGTS a Roma, durante il quale si infortunò cadendo.
Morì a Duino Aurisina (Trieste) il 30 dicembre 2007. Nel 2009 l’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale di Trieste ha voluto onorare la sua memoria intitolandogli la palazzina ex sismologia del campus di Sgonico.
Fonti e Bibl.: Il Piccolo, 5 gennaio 2008; E. Loinger, Ricordo di C. M., in Geoitalia, 2008, vol. 22, pp. 22-23; G.V. Dal Piaz, Ricordo di C. M., Venezia 2009; F. Foresta Martin - G. Calcara, Per una storia della geofisica italiana. La nascita dell’Istituto Nazionale di Geofisica (1936) e la figura di Antonino Lo Surdo, Milano 2010, pp. 207- 209 e pp. 225-227; C. M.’s mission and mansion: geophysics, a cura di D. Slejko, in Boll. di Geofisica Teorica e Applicata, 2008, vol. 49, n. 2 (in particolare pp. 131-149). Si ringraziano Giorgio Vittorio Dal Piaz, Carlo Doglioni e Rinaldo Nicolich per le notizie sulla vita e sull’opera di Morelli.