Strozzi, Carlo
Bibliofilo ed erudito (1587-1670), venne nominato conte palatino da Urbano VIII; fu consolo dell'Accademia Fiorentina (1627); poi arciconsolo dell'Accademia della Crusca (1655).
Raccolse un'imponente collezione di codici latini e italiani, nonché di documenti storici relativi ai secc. XV - XVI - XVII. Questi ultimi sono attualmente nell'Archivio di Stato di Firenze, mentre i codici sono rifluiti in parte alla Laurenziana (186 mss.), in parte al fondo Magliabechiano della Nazionale fiorentina (1509 mss.).
Tra i codici Strozziani della Laurenziana numerosi sono i codici della Commedia e di commenti antichi al poema (v. Petrocchi, Introduzione 518-519), molti dei quali fanno parte di uno dei raggruppamenti più importanti e folti di manoscritti del poema, il cd. Gruppo del Cento (v.), ma non in modo nettamente distinguibile, come hanno voluto il Marchesini e il Casella, dagli altri testimoni del Gruppo.
Pure allo S. appartenne, e fu da lui donato a Federigo Ubaldini (che fu dapprima al servizio dei Barberini, poi dei Chigi), il notissimo Canzonero antico, e cioè il Chigiano L VIII 305 della biblioteca Vaticana, con rime di D. e la Vita Nuova.
Bibl. - A. Tenneroni, I codici Laurentiani della D.C., in " Rivista delle Biblioteche " I (1888) 133-142; U. Marchesini, I Danti " del cento " e i codici della famiglia Strozziana, append. a I Danti " del cento ", in " Bull. " 2-3 (1890) 33-42; M. Casella, Sul testo della D.C., in " Studi d. " VIII (1924) 10, 20-23; Petrocchi, Introduzione 307-309; D. De Robertis, Censimento dei manoscritti di rime di D., in " Studi d. " XLII (1965) 455-457.