Verdone, Carlo
Regista, attore e sceneggiatore cinematografico, nato a Roma il 17 novembre 1950. Attento osservatore delle diverse sfumature della realtà quotidiana, ha saputo restituire una vasta gamma di personaggi e situazioni che gli sono valsi la definizione di 'erede' di Alberto Sordi. Con il passare degli anni, oltre che ad affinare la sua maschera comica, V. è riuscito a sviluppare una poetica d'autore sempre più matura e coerente. Numerosi i David di Donatello e i Nastri d'argento da lui ottenuti durante la sua carriera.
Figlio del critico cinematografico Mario, dopo aver diretto alcuni cortometraggi, nel 1972 si è iscritto al Centro sperimentale di cinematografia dove si è diplomato in regia due anni più tardi. Dopo alcune esperienze come burattinaio e documentarista, V. si è imposto nel cabaret con lo spettacolo comico Tali e quali, i cui personaggi sono stati riproposti con grande successo nel televisivo Non stop (1979). Nel 1980 Sergio Leone gli ha consentito di esordire nel cinema producendo Un sacco bello, primo riuscito esempio di commedia a episodi in cui già si ritrovano alcuni dei personaggi più popolari del suo ricchissimo repertorio. L'anno successivo, sempre supportato da Leone e dai fidati sceneggiatori Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, V. ha replicato la fortunata formula con Bianco, rosso e Verdone. Nel 1982 Sordi ha sancito con In viaggio con papà, da lui diretto e interpretato, la definitiva consacrazione del suo 'erede', mettendo in scena una simbolica 'affiliazione'. V. ha quindi consolidato la sua fama con opere di grande successo come Borotalco (1982) e Acqua e sapone (1983), prima di tornare a recitare accanto a Sordi in Troppo forte (1985). Sempre più amare nel tono, le sue commedie successive hanno evidenziato una progressiva maturazione stilistica, in special modo nel caso di Compagni di scuola (1988), Al lupo, al lupo (1992), Maledetto il giorno che t'ho incontrato (1992) e Perdiamoci di vista (1994). Tornato con Viaggi di nozze (1995) alle fortunate caratterizzazioni a episodi degli esordi, V. ha proseguito la sua ricerca espressiva con Sono pazzo di Iris Blond (1996). Dopo Gallo cedrone (1998), ha realizzato i corali Ma che colpa abbiamo noi? (2003) e L'amore è eterno finchè dura (2004), opere che hanno evidenziato un pieno equilibrio tra recitazione e direzione di attori.
F. Montini, Carlo Verdone, Roma 1997.