VIDUA, Carlo
Nato in Casale Monferrato il 28 febbraio 1785 dal conte Pio Gerolamo, morto il 25 dicembre 1830. Fece i primi studî in patria ma non li proseguì, perché il padre non volle che frequentasse l'università essendo allora il Piemonte sotto la dominazione francese. Si istruì quindi da sé, un po' disordinatamente, con letture d'ogni genere, dedicandosi anche alla musica e al disegno. In Torino fu socio della Società letteraria dei Concordi con lo pseudonimo di Allungato. Nel 1816 condusse a termine la sua opera Dello stato delle cognizioni in Italia, stampata in Torino nel 1834 per cura di Cesare Balbo, che pubblicò anche tre volumi di lettere nelle quali il V. descrive i suoi viaggi.
Nel suo libro, meritamente elogiato dal Gioberti, che probabilmente ne trasse ispirazione per il suo Primato, il V., inspirato a vero orgoglio italiano, passa in rassegna lo stato delle cognizioni in Italia nelle scienze, nelle arti, nel diritto, spinto dal desiderio d'investigare le cagioni per cui l'Italia avesse perduto il suo antico primato e d'additare i modi per innalzarla almeno al livello delle nazioni a cui era stata nutrice e maestra.
La sua fama è specialmente raccomandata ai molti e lunghi viaggi da lui intrapresi soprattutto per desiderio di accrescere le sue cognizioni geografiche e scientifiche, di visitare paesi lontani e di raccogliere libri. Tra il 1816 e il 1822 visitò la Grecia, l'Arcipelago, la Siria; più tardi intraprese un viaggio nell'Estremo Oriente: fu a Giava, a Macao, a Celebes, nelle Molucche: durante un'escursione sul vulcano Laindong si ferì gravemente; trasportato su una nave olandese diretta ad Amboina, morì durante la traversata.
Bibl.: Cenni sul conte C. V., Torino 1836; C. Balbo, Lettere di C. V., ivi 1834; I. Ciampi, Opuscoli varii storici e critici, Imola 1887; G. Mazzoni, L'Ottocento, Milano 1918; V. Cian, Pel conte C. V., in Giorn. stor. d. letteratura ital., CI, Torino 1933; G. Marro, Il casalese conte C. V., in Alexandria, Alessandria 1935.