CASTANEDA, Carlos Aranha
Scrittore peruviano, nato a Cajamarca nel 1925; dal 1951 cittadino statunitense. Conseguita la laurea in psicologia e il dottorato in antropologia, acquisisce notorietà con la pubblicazione del diario della sua iniziazione allo sciamanesimo degli Indiani del Messico, guidata dallo stregone Yaqui Juan Matus, The teachings of Don Juan: A Yaqui way of knowledge (1968; trad. it. A scuola dallo stregone, 1970).
Il resoconto e l'analisi strutturale delle visioni suscitate dalle piante psicotrope, attraverso le quali Don Juan insegnava l'esistenza di una realtà 'non ordinaria' e la necessità del distacco dalle emozioni per accedere a una superiore 'descrizione del mondo', sono stati accolti con ammirazione dagli studiosi, e la 'controcultura' giovanile ha osannato C. come maestro di una nuova sapienza. Uguale successo hanno avuto tre volumi successivi: A separate reality (1971; trad. it., 1972), che prosegue verso un gradino più alto di conoscenza: 'vedere' il legame tra l'uomo e il cosmo come un continuum di filamenti luminosi che si dipartono dal corpo come da un bozzolo e che consentono di superare le barriere spazio-temporali. Journey to Ixtlan (1972; trad. it., 1973) propone la visione del mondo del 'potere' non più attraverso gli allucinogeni ma direttamente dall'esperienza dello spiritus loci nella solitudine della natura selvaggia. Tales of power (1974; trad. it. L'isola del tonal, 1975) vede l'iniziazione di C. al nagual, il potere allo stato puro, indescrivibile, da cui il tonal, principio personale, protettore, organizzatore della realtà, emerge come un'isola dall'oceano.
Col crescere della sua popolarità, C. scompare dalla scena pubblica e gli antropologi cominciano a contestare la scientificità delle sue affermazioni sino ad accusarlo di frode. In compenso, le opere di C. sono viste come esemplari romanzi di iniziazione che attingono liberamente a dati etnologici di varie civiltà precolombiane impiegando immagini comuni alla gnosi orientale: il guerriero impeccabile e i suoi aiutanti, la visione del proprio doppio, l'arresto del dialogo interiore, lo spostamento del punto di attenzione, il controllo dei sogni, la follia controllata. Indimenticabili restano i personaggi di Don Juan e di Genaro, stregone mazateco, e un posto a parte occupano le figure femminili, Soledad e la Gorda, che in The second ring of power (1977; trad. it., 1978) dispiegano i poteri seduttivi e distruttivi che la loro magia attinge ai venti. Nei romanzi successivi i maestri escono di scena per riapparire nella memoria di Carlos e dei suoi compagni, ormai iniziati. The eagle's gift (1981; trad. it., 1982) svela come dietro gli incontri di C. con Don Juan fosse un gruppo di nagualisti che avevano bisogno di attingere alle sue qualità psichiche per giungere al mondo del potere nell'immagine di un'aquila immensa. In The fire from within (1984; trad. it., 1985) C. raggiunge l'illuminazione interiore visualizzando l'immagine di un viaggio verso il fuoco al centro della terra. Con l'ultimo romanzo, The power of silence (1987; trad. it., 1988), C. sembra aver esaurito la capacità visionaria, e il potere resta un mistero da raggiungere con la 'conoscenza silenziosa'.
Bibl.: S. Keen, Voices and visions: conversation with C. Castaneda, New York 1970; D. Silverman, Reading Castaneda, Londra 1975; R. De Mille, Castaneda's journey: the power and the allegory, Santa Barbara 1976; D. C. Nöll, Seeing Castaneda: reactions to the Don Juan writings of C. Castaneda, New York 1976; R. De Mille, The Don Juan papers, Santa Barbara 1980; G. Marchianò, Nota sulla fortuna di C. Castaneda, in Conoscenza Religiosa, 1980; Id., C. Castaneda, in Novecento Americano, iii, a c. di E. Zolla, Roma 1981; H. Coerper, Der Zugang zum Wissen, Bonn 1987; AA. VV., Authentizität und Betrug in der Ethnologie, a cura di H. P. Duerr, Francoforte 1987; E. Zolla, I letterati e lo sciamano, Venezia 1989.