FUENTES, Carlos
Scrittore messicano, nato a Città di Messico l'11 novembre 1928. Ha vissuto a lungo in Brasile, Stati Uniti, Chile e Svizzera, dove ha completato gli studi in diritto internazionale. Dal 1975 al 1977 è stato ambasciatore del Messico in Francia. Ha inoltre svolto e svolge tuttora attività di docente universitario. La sua produzione letteraria è assai vasta e comprende romanzi, racconti, pièces teatrali, copioni cinematografici e saggi politici e letterari.
Per le prime opere di F., e in particolare per i romanzi La región más transparente (1958), Las buenas conciencias (1959), La muerte de Artemio Cruz (1962; trad. it., 1967 e 1968), che gli ha dato fama mondiale, e Cambio de piel (1967; trad. it., 1967), si veda la voce messico: Letteratura, App. IV, ii, p. 436.
Altri romanzi di F. sono Aura (1962, trad. it., 1965), romanzo breve in cui si fondono prodigiosamente suspense e assurdo, illusioni e angosce, sullo sfondo di un contesto macabro; Zona sagrada (1967), Cumpleaños (1969), Terra nostra (1975), La cabeza de la hidra (1979), Una familia lejana (1981), El gringo viejo (1983, trad. it., 1986).
Aveva pubblicato nel 1954 Los días enmascarados, la sua prima raccolta di racconti, che già nel titolo anticipava la linea seguita dallo scrittore sul mondo e la sua maschera, sulla letteratura come maschera, sulla maschera della coscienza. Del 1964 è la seconda raccolta, Cantar de ciegos, in cui F. dà prova di grande abilità in quel genere che continuerà a coltivare con Agua quemada (1982) e Costancia y otras novelas para vírgenes (1989).
Nel suo ultimo romanzo, Cristóbal Nonato (1987), il protagonista vive in un 1992 catastrofico, destinato a governare una capitale fatiscente, Makesicko City, in un continente latino-americano dove il Chile non esiste più e gli Stati Uniti hanno occupato il Messico. Ancora una volta lo sguardo di F. si sposta dalla società messicana, attraverso il proprio mondo, all'universo in generale. L'intero tessuto narrativo della produzione di F. si distingue per l'uso costante di analogie, citazioni implicite ed esplicite, che a volte assumono toni parodici e allegorici e in altre occasioni servono a spiegare la realtà messicana intesa come insieme di errori, mistificazioni e trabocchetti.
F., che ha ricevuto numerosi premi, si è distinto anche come autore di teatro con El tuerto es rey (1974) e Todos los gatos son pardos (1970). Come saggista si è imposto all'attenzione del pubblico con La nueva novela hispanoamericana (1969) e Tiempo mexicano (1972).
Bibl.: AA. VV., Homenaje a C. Fuentes, a cura di H. F. Giacoman, Madrid 1971; M. Durán, Tríptico mexicano (J. Rulfo, C. Fuentes, S. Elizondo), Città di Messico 1973; R. Campra, America Latina: l'identità e la maschera, Roma 1982; G. Bellini, Historia de la literatura hispanoamericana, Madrid 1985.