Ispanista e scrittore (Palermo 1926 - Roma 1990), figlio di Giuseppe; prof. (dal 1961) di letteratura spagnola nell'univ. di Roma. Si occupò in particolare di letteratura medievale (Aspetti del retoricismo nella "Celestina", 1953; Studi sul romanzo sentimentale e cortese nella letteratura spagnola del Quattrocento, 1960) e di teatro barocco (Saggio di un commento alla "Vida es sueño", 1967; Ippogrifo violento, post., 1990); di rilievo è anche il suo Profilo di letteratura spagnola (1960; ed. ampl. 1985). Nel 1978 esordì come romanziere con Fratelli, descrizione, condotta con stile asciutto e lucida penetrazione psicologica, del difficile rapporto di un uomo con il fratello affetto da malattia mentale; ad esso sono seguiti Il custode (1983) e l'incompiuto Casa Landau (post., 1990).