EINSIEDELN, Carmi di (Carmina Einsidlensia)
Prendono il nome dal cod. Einsidlensis 266 del sec. X, in cui li scoprì H. Hagen. Sono due ecloghe composte probabilmente al principio dell'impero di Nerone. Numerose le analogie formali e sostanziali con le sette ecloghe di T. Calpurnio Siculo. I due poeti celebrano l'impero di Nerone come l'avvento dell'età dell'oro. Conchiudere dall'imitazione di tre parole da parte di Calpurnio, che egli era un protetto dell'autore dei Carmina, e voleva con quell'imitazione usargli un atto di deferenza, è per lo meno audace.
La prima ed. dei carmi è quella del Hagen in Philologus, XXVIII, 338 segg. Nuove ed. del Riese (Anth. Lat., nn. 725-26), del Bährens (Poetae Lat. Min., III, p. 60, 3ª ed.) del Lösch e del Giarratano, in appendice all'ed. di Calpurnio e Nemesiano, Torino 1924.