Galanti, Carmine
Sacerdote e teologo (Cossignano 1821 - Ripatransone 1889), coltivò gli studi danteschi fermando la sua attenzione soprattutto sui significati dei simboli e delle allegorie della Commedia. Espose le sue osservazioni in Lettere a stampa, dirette nella maggior parte a dantisti del tempo. Nella prima serie comprendente 36 Lettere, scritte tra il 1873 e il 1881 e dedicate tutte a L. Bennassuti, prese in esame il commento dantesco dell'amico (Verona 1864-1868), o per confermarne con nuovi e più probanti argomenti molte interpretazioni non bene dimostrate, o per respingerne decisamente altre poco plausibili, alle quali volle contrapporre vedute personali.
Dopo la morte del Bennassuti s'impegnò in un lavoro esegetico più libero e più ampio, che venne a mano a mano puntualizzando in una seconda serie di 35 Lettere (1881-1889), dedicate agli amici Ferrazzi, Cornoldi, Scartazzini e Del Lungo, a illustri personalità, a letterati e conoscenti. Taluni di questi scritti trovarono ospitalità nel periodico toscano Scienze e Lettere, e gli ultimi due comparvero nella rivista " L'Alighieri ", fondata proprio allora dal Pasqualigo.
Il G. militò sostanzialmente, seppure con una certa libertà e discrezione, nell'ambito della critica cattolica, subendo in particolare l'influenza del Berardinelli e del Giuliani, il cui invito a ‛ spiegare Dante con Dante ' seppe seguire con intelligenza. Tra i contributi più singolari sono da annoverare gli studi su Beatrice (simbolo della Rivelazione), su Medusa (intesa come " il demone della disperazione "), su la bella figlia (Pd XXVII 137), identificata con la maga Circe: spiegazione questa che farà propria il Filomusi-Guelfi, e troverà credito presso il Barbi e innumerevoli altri studiosi. Alcune sue interpretazioni saranno poi utilizzate da critici del Novecento, particolarmente dal Pietrobono.
Bibl. - La raccolta completa delle 71 Lettere, ritrovata dallo scrivente, si trova nella Bibl. comunale di Ripatransone. Sul G. si vedano G.J. Ferrazzi, Manuale dantesco, V, Bassano 1877, 206, 281, 466, 477, 871, 872; R. Perazzoli, Note di esegesi dantesca (Dalle " Lettere " di C. G.), Ancona 1966.