Carnaro (Quarnaro; Quarnero; Kvarner)
Golfo che si apre sul mare Adriatico tra le coste istriane e le dalmate; è citato in If IX 113 per meglio localizzare Pola e significare che le sue acque bagnano l'estremo limite terrestre dell'Italia verso oriente: sì com'a Pola, presso del Carnaro / ch'Italia chiude e suoi termini bagna.
Il Revelli (Italia 62 ss., 73, 135 ss., 202, 207) dibatte a lungo intorno a ciò che D. intendeva per C.; nell'ampio golfo, infatti, si possono agevolmente distinguere almeno tre sezioni principali: Carnaro, Carnarolo (o Quarnarolo) e Canale della Morlacca. Egli propende infine per la teoria che D. abbia inteso indicare il C. in senso lato, e pone il confine dell'Italia di D. in un punto immediatamente a est di Fiume, all'incirca a mezza strada tra la foce dell'Arsa e la parte più meridionale del Canale della Morlacca. Dello stesso parere è il Bassermann (Orme 458).
I commentatori antichi non si preoccupano dell'esatta ubicazione del confine d'Italia, ma piuttosto dissertano intorno all'etimologia del toponimo che deriverebbe dal nome di antiche popolazioni, ‛ Carnares ' (Boccaccio) o ‛ Quaranares ' (Anonimo). Il Daniello invece sostiene che " il Carnaro in lingua francese suona ripositorio di corpi e carni morte ", e che gli antichi chiamavano il golfo ‛ Phanaticus '; anche il Venturi sostiene quest'antica denominazione, mentre il Lombardi, in polemica con ambedue, sostiene che i Latini chiamavano il golfo ‛ Flanaticus '. Il Lana e il Buti collegano il toponimo col nome di un vento che soffia nella zona, ‛ Guarnero ' per il primo, ‛ Carnaro ' per l'altro. Il Lana stesso, infine, l'Ottimo e Benvenuto concordano nel considerare il golfo esteso per quaranta miglia.
Bibl. - G. Andriani, Il confine dell'Italia sul Quarnaro secondo D., in " Boll. Soc. Geo. Ital. " 7-10 (1920) 214; A. Magnaghi, Sul " Quarnaro " dantesco, in " La Geografia " IX 3-4 (1921) 65-99.