carola
. In Rime dubbie VII 12 Donde non nacquer canti né carole, è nel senso proprio di " danza ", ma in un contesto figurato : nel sonetto, caudato " come nessuno di Dante... l'autore descrive un suo abboccamento con i parenti della donna amata dall'ignoto Jacopo " (Contini), per il cui valore ella intende abbandonare la famiglia. E i suo' propinqui non si mettono a cantare e a danzare in cerchio, cioè non gioiscono, ma provano dolore. Per metonimia, in Pd XXIV 16 quelle carole... / de la sua [delle corone di beati] ricchezza / mi facieno stimar, e XXV 99 a che [al canto del salmo] rispuoser tutte le carole, D. usa c. per indicare i " cori danzanti " di beati, " cioè quelli beati spiriti, che seguitavano come fanno le persone nel ballo tondo : carola è ballo tondo " (Buti). L'immagine richiama, senza ripeterla, quella di Pd X 139-148. Cfr. Boccaccio (Dec. VI Conclus. 37) : " trovarono [a casa] le donne che facevano una carola ad un verso che facea la Fiammetta ".