CARRARA (IX, p. 148)
La città è situata a 7 km. dalla costa, a un'altitudine che varia dai 90 ai 115 m. s.m. ed è dominata dal Monte Sagro (m. 1749). L'aspetto della città è notevolmente migliorato dai nuovi edifici costruiti negli ultimi anni: la casa della G.I.L. e il palazzo delle Poste, soprattutto, opera di G. Boni. Il nuovo acquedotto che convoglia le acque della sorgente Ratto nel Canale di Miseglia, garantisce alla città un rifornimento idrico doppio del fabbisogno.
Nel quinquennio 1932-37 le condizioni dell'industria marmifera segnano un certo regresso dovuto alla crisi internazionale. Migliorato è invece l'attrezzamento turistico della città con l'apertura di nuove vie di comunicazione, come il rettilineo che la congiunge al mare e la camionabile Carrara-Miseglia-Ponte di Vara. L'agricoltura progredisce soprattutto per la coltura dell'olivo e della vite.
Monumenti. - Il campanile richiama la linea architettonica del duomo e fu certamente costruito in due tempi diversi, quantunque rimangano incerte le date dell'inizio e del compimento. Nella piazza del duomo, verso la fiancata sud-ovest del tempio, si erge la statua del "Gigante" che fu erroneamente attribuita a Michelangelo ed è invece il monumento scolpito e lasciato incompiuto nel '500 dallo scultore fiorentino Baccio Bandinelli che, per commissione della repubblica di Genova, volle eternare la memoria di Andrea Doria. Al secolo XIX appartengono i monumenti: a Maria Beatrice d'Este di Pietro Fontana, a Pellegrino Rossi di Pietro Tenerani, a Mazzini di Alessandro Biggi, a Garibaldi di Carlo Nicoli; ultimamente fu inaugurato il monumento ai Caduti per la Rivoluzione fascista, scolpito da Alterige Giorgi.
Altre chiese di Carrara notevoli sono quelle del Suffragio, della Madonna delle Grazie, di S. Giacomo.
Non lungi dal duomo è la casa di Emanuele Repetti con una graziosa facciata di marmo, in stile gotico-bizantineggiante del '300; fu un tempo sede del comune di Carrara e, secondo una credenza poco fondata, avrebbe ospitato Francesco Petrarca, nel 1343. La mole malaspiniana divenne sede dell'attuale R. Accademia di belle arti nel 1805 per volere di Elisa Baciocchi.
Compiuti i lavori di restauro iniziati nel 1924, l'edificio si presenta con la sua antica magnificenza, accogliendo, oltre l'Accademia, anche una ricca pinacoteca e una buona biblioteca comunale che conta più di 10.000 volumi.
Dialetti. - Per quanto Carrara sia compresa nella Toscana, se ne distacca notevolmente per i caratteri etnico-linguistici dei suoi abitanti, discendenti da quei fieri Liguri apuani che sostennero strenue lotte contro gli Etruschi e dai Romani furono domati solo nel 174 a. C. Anche il nome della città deriva dalla base ligure Ka(r)ra "pietra" che appare, in una glossa latina (C. Gl. Lat., IV, 215, 46), nella forma cararis "nomen saxi". Inoltre sono da notare i caratteri liguri, misti agli emiliani, del dialetto carrarese che, unico fra quelli dell'Italia centrale, conserva la invertita-ÿ- 〈 -ll- (coÿ 〈 collu, cavaÿa 〈 caballa) che riappare nel mezzogiorno della Penisola, in Sicilia e in Sardegna, ed è peculiare delle antichissime parlate mediterranee a tipo invertito.
Storia. - La prima menzione della città si trova all'inizio del sec. V, in un Sermone (De Diversis, CCCLVI, 10) di S. Agostino, che parla di Leporius presbyter il quale "emerat de ipsa pecunia xenodochii quandam domum in Cararia, quam sibi existimabat propter lapides profuturam".
Bibl.: G. Bottiglioni, Die Terminologie der Marmorindustrie in Carrara, in Wörter und Sachen, VI, p. 89 segg.; id., Dalla Magra al Frigido (Saggio fonetico), in Revue de dialectologie romane, III, p. 77 segg.; Bizzarri-Giampaoli, Guida di Carrara, Carrara 1932; C. Del Medico, Il Museo lunense Carlo Fabbricotti in Carrara, in Rivista Carrara, I (1930).