Famiglia cilena che diede al paese alcuni illustri uomini politici. Ignacio (m. 1819) si adoperò molto per l'indipendenza del suo paese e fu membro della prima giunta di governo (1810). Dei figli, Juan José (Santiago fine del sec. 18º - Mendoza 1818) partecipò coi fratelli Luis e José Miguel alla lotta per l'indipendenza (1811), emigrò (1814) in Argentina, e, mentre ritornava per congiurare contro B. O'Higgins, fu arrestato e fucilato per ordine di Monteagudo a Mendoza, col fratello Luis. José Miguel (Santiago 1785 - Mendoza 1821), tornato in patria dopo aver combattuto in Spagna (1811), s'era messo a capo della rivolta presiedendo la giunta (nov. 1811) dopo la cacciata di Martínez de Rosas e assumendo come membro del triunvirato un potere assoluto. Le inimicizie con gli altri capi indipendenti, soprattutto con O'Higgins, culminarono nel disastro di Rancagua (1814), e il C. andò esule negli Stati Uniti e in Argentina. Dal 1816 al 1821 partecipò qui attivamente alle lotte intestine durante l'anarchia, ma dopo il trionfo del partito unitario fu arrestato e fucilato.