Carta del lavoro
Documento fondamentale dello Stato fascista corporativo, emanato il 21 aprile 1927 dal Gran consiglio del fascismo: constava di 30 dichiarazioni, alle quali non era, dalla prevalente dottrina, attribuito valore normativo. Con la promulgazione del vigente codice civile, al quale venne premessa, fu riconosciuto (l. n. 14 del 1941) che le sue dichiarazioni costituivano principi generali dell’ordinamento giuridico dello Stato e davano il criterio direttivo per l’interpretazione e per l’applicazione della legge. È stata abrogata con d. l. lgt. 287 del 1944.