Peters, carta di
locuz. sost. f. – La prima versione (ne seguirono altre sei) del planisfero noto come carta di Peters fu pubblicata nel 1974 dal suo ideatore, Arno Peters (1916-2002), autore di testi storici. Adottata da W. Brandt nel noto Rapporto (1980) redatto per l'ONU, da allora fu diffusa in decine di milioni di esemplari (nel 1989 Peters realizzò anche un atlante) prodotti per l'ONU e varie sue agenzie, per l'UNICEF, per associazioni di cooperazione allo sviluppo, benefiche, religiose. La carta di Peters si basa su una proiezione dapprima detta di Peters; da quando fu rilevato che James Gall aveva elaborato (1855) una proiezione ortografica equivalente e una carta molto simili, la proiezione viene detta di Gall-Peters. Si tratta di una cilindrica modificata che garantisce la proporzionalità delle superfici (equivalenza) e il confronto visivo e cartometrico fra aree differenti, benché a costo di una distorsione delle forme (allungamento in senso N-S), dell'assenza di isogonia e di equidistanza e, naturalmente, di uniformità della scala. L'obiettivo della carta è dichiaratamente ideologico, anticolonialista e antirazzista: essa fornisce l'evidenza della reale estensione delle varie parti della Terra, opponendosi all'eurocentrismo della cartografia dimostrato, secondo Peters, da una significativa egemonia dei planisferi in proiezione cilindrica modificata di Mercatore (1569), che enfatizzano in specie le regioni a N del 50° parallelo. Al di là delle intenzioni e del successo ottenuto, la carta di Peters è stata subito seriamente criticata dagli specialisti (M.S. Monmonier, 1995). Innanzi tutto, la proiezione mercatoriana non ha, in sé, lo scopo ideologico rimproverato, ma una funzione pratica (tracciare rotte nautiche, essendo isogona); da decenni non ha più una diffusione tale da poter essere considerata la carta del mondo per eccellenza (è ormai impiegata quasi solo per i planisferi dei fusi orari, oltre che per la cartografia nautica). La carta non supera la proiezione mercatoriana, perché sostanzialmente si limita a ribaltarne specularmente la logica costruttiva, ma insieme ne perde il vantaggio pratico; come la mercatoriana, distorce le forme delle terre emerse in una misura che appare inaccettabile, ma inoltre distorce anche quelle alle basse latitudini (mentre la deformazione mercatoriana è tutto sommato modesta tra 50° N e 50° S); per mantenere la continuità di rappresentazione delle terre emerse, anche la carta di Peters è inevitabilmente centrata sull'Europa (e la logica dello spostamento del 'meridiano iniziale' da Greenwich a Firenze, per utilizzare l'antimeridiano dello Stretto di Bering, ribadisce la stessa soluzione); la sua formulazione geometrica risulta incerta e mutevole da una versione all'altra. Infine, tanto le proiezioni sinusoidali (una delle quali proposta già dallo stesso Mercatore) quanto la cilindrica di Lambert, la Eckert IV e molte altre, antiche e recenti, sono equivalenti: secondo i critici, non era quindi necessaria una nuova proiezione, il cui solo scopo fosse garantire l'equivalenza.