carta
Un materiale indispensabile per diffondere idee nella vita quotidiana
Nel corso dei secoli la carta ha contribuito enormemente al progresso, alla partecipazione dei cittadini alla vita democratica e all'aumento del livello medio di cultura ed educazione. È un materiale che non serve solo per leggere e scrivere, ma anche per confezionare prodotti di ogni genere e persino come materiale da costruzione. La carta è sempre presente nella nostra vita quotidiana: nel mondo moderno la necessità di carta sta infatti aumentando giorno dopo giorno
L'invenzione della carta è attribuita ai Cinesi. Nelle cronache dell'epoca viene infatti narrato che nel 105 Tsai Lun, un dignitario della corte imperiale, inventò il modo di fabbricarla partendo da brandelli di stoffa usata.
Fu Marco Polo, autore di Il Milione, a raccontare, probabilmente per primo in Italia, della carta, allora sconosciuta nel nostro paese. Osservò infatti a Pechino come i Cinesi riuscivano a fabbricarla partendo da varie fibre vegetali, come la paglia di riso o la canna di bambù. La tradizione vuole che il segreto di fabbricare la carta sia passato dall'Oriente all'Occidente attraverso gli Arabi, ed è ormai certo che siano stati arabi i primi maestri dei cartai di Fabriano, nelle Marche, il primo centro in Italia a fabbricare carta partendo dal lino e dalla canapa. L'ingegno dei cartai di Fabriano permise di sviluppare in breve procedimenti di produzione della carta che la rendevano resistente al tempo e di ottima qualità, tanto da divenire il materiale principale per la scrittura, soppiantando la pergamena, più costosa e difficile da reperire nelle quantità necessarie.
Furono cartai italiani a diffondere il segreto della fabbricazione della carta in tutta Europa e in particolare in Germania dove, nella seconda metà del 15° secolo, Johannes Gutenberg inventò la stampa a caratteri mobili. L'invenzione della stampa e la fabbricazione della carta permisero la produzione quasi industriale di libri e la conseguente diffusione di istruzione e cultura, promuovendo quella che probabilmente è stata la più importante rivoluzione culturale dell'umanità.
Ai nostri giorni è praticamente impossibile immaginare la nostra vita senza la carta; ne facciamo uso sempre di più. Tuttavia i materiali di base con cui si fabbrica la carta sono naturali (soprattutto la cellulosa del legno) e rinnovabili solo lentamente; per questo motivo è divenuto importante il riciclo dei prodotti di carta in modo da evitarne lo spreco.
La carta è oggi un prodotto industriale ottenuto con macchine e procedure che permettono di ricavare fogli sottili e molto flessibili grazie alla deposizione, da una sospensione acquosa, di sostanze ricche di fibra vegetale. Le materie prime che si impiegano nella fabbricazione della carta possono essere suddivise in quattro gruppi: materie prime fibrose, ottenute dalla cellulosa dei vegetali, soprattutto alberi, che costituiscono la sostanza principale e indispensabile per la carta; materie collanti, usate per dare alla carta un maggiore o minore grado di impermeabilità a seconda dell'uso cui essa è destinata; materiale di carica come talco e gesso, impiegato per dare maggiore bianchezza alla carta e per preparare meglio la superficie delle carte impiegate per la stampa; e infine materiale colorante, usato per correggere il colore di fondo delle carte e per la fabbricazione delle carte colorate.
La maggior parte della carta viene prodotta partendo dalla pasta di legno ricca di cellulosa. I materiali grezzi vengono innanzitutto frantumati in modo tale che le fibre che essi contengono si separino fra loro. Questo processo si compie in grandi contenitori in cui il materiale grezzo viene prima diluito in acqua (fino anche a cento volte) e poi assoggettato a notevoli pressioni meccaniche con lame rotanti. Dopo ulteriori lavaggi il materiale viene sottoposto alle macchine che producono la carta vera e propria. Esistono moltissimi tipi di macchine per produrre la carta, di dimensioni e caratteristiche che variano in funzione del tipo di carta, ma il principio grazie al quale funzionano è sempre lo stesso. Inizialmente il materiale viene nuovamente diluito in acqua, quindi viene passato sotto rulli che lo 'strizzano' e producono grandi fogli di dimensioni che possono arrivare a 6 m di larghezza. Successive lavorazioni meccaniche, a temperature che possono arrivare a 100 °C, asciugano definitivamente i grandi fogli che, a questo punto, possiamo chiamare effettivamente carta.
Successive lavorazioni sono eseguite a seconda delle necessità della produzione: per esempio i fogli possono essere colorati, impermeabilizzati o altro. Nel ciclo di produzione hanno molta importanza additivi chimici usati in vari stadi della lavorazione per sbiancare la carta: in particolare, si usano composti del cloro come il diossido di cloro.
La produzione industriale riesce oggi a darci carta di ogni tipo, colore, foggia e dimensione. In generale si suddividono i tipi di carta in base al peso: si chiamano veline i fogli con peso fino a 30 g/m2; carte propriamente dette quelle da 30 a 150 g/m2; cartoncini quelle da 150 a 400 g/m2; cartoni quelli con peso oltre i 400 g/m2.
Un altro criterio di classificazione è quello dell'uso a cui la carta è destinata: può essere per stampa, per scrittura a mano, carta assorbente, da impacco, cui si aggiungono innumerevoli varietà di carte speciali, da quelle usate per fabbricare le sigarette a quelle su cui vengono stampate (carta filigranata) le banconote. Esistono carte impermeabili, carte per asciugare molto porose, carte resistenti allo strappo o alle temperature elevate, e perfino carte che non bruciano. Con i procedimenti opportuni si fabbrica il cartone, dotato di grande resistenza e utilizzato per gli imballaggi, e il cartongesso, materiale usato nella costruzione di case e uffici costituito da una lastra di gesso compressa tra due strati di cartone.
Una buona parte della carta utilizzata oggi è riciclata: al posto della pasta di legno o della cellulosa vergine si usa in questo caso carta da macero, costituita da stracci di carta, carte usate, scarti di stampa e simili. La carta riciclata presenta molti vantaggi, sia ecologici sia economici. Ecologici perché per produrla non è necessario abbattere alberi, economici perché si riduce la quantità di carta da macero depositata nelle discariche che deve essere smaltita.
La produzione della carta riciclata non è molto diversa da quella della carta da materie prime vergini. La carta proveniente dalla raccolta differenziata dei rifiuti arriva agli stabilimenti sotto forma di grandi balle compresse, e viene spappolata fino a trasformarla in pasta, poi passata attraverso una serie di epuratori che eliminano additivi e sostanze coloranti. Per togliere l'inchiostro o la colorazione presenti nella carta di quotidiani o riviste si preferisce usare composti a base di ossigeno, meno inquinanti dei composti del cloro anche se meno efficaci.
La maggior parte della carta, almeno quella per usi di stampa o di scrittura, viene prodotta in formati standard, codificati da norme internazionali. I più usati, indicati dalla lettera A seguita da un numero, sono rettangolari, e hanno una particolare proprietà matematica: tagliando un foglio a metà per il lato più lungo, si ottiene un foglio più piccolo in cui la proporzione tra i lati non cambia. Il motivo della scelta è evidente: partendo da un foglio di grandi dimensioni basta un taglio per ricavare tutti i formati successivi e questo semplifica in modo rilevante le procedure di produzione.
Sulla base di questo rapporto, come formato base (A0) sono state scelte le dimensioni – arrotondate al millimetro – che danno un'area di un metro quadrato (84,1 cm ×118,9 cm). La divisione a metà sul lato lungo del formato A0 (1 m2) dà il formato A1 (1/2 m2) che diviso a metà dà il formato A2 (1/4 m2), e così via. Il formato più diffuso è l'A4, che misura 21,0×29,7 cm (1/16 m2).