cartella fondiaria
Titolo a reddito fisso, a medio o a lungo termine, emesso fino a gennaio 1976, dagli istituti di credito f., allo scopo di raccogliere capitali da destinare alla concessione di finanziamenti a medio termine, sotto forma di mutuo ipotecario, per l’acquisto o il miglioramento delle proprietà rurali o urbane. L’emissione delle c. avveniva parallelamente alla stipula dei mutui f., in modo che il totale delle c. emesse risultava sempre uguale al volume complessivo dei mutui in essere, finanziando così attività a lungo termine, con passività di uguale scadenza, garantite da ipoteca sul bene oggetto di mutuo.
In particolare, in base al Testo unico delle leggi sul credito f., approvato con r.d. 646/1905 e successive modifiche, le c. f. dovevano essere emesse al portatore (trasformabili, su richiesta, in nominative) e staccate da un registro a matrice, che portava l’indicazione del rogito a fronte del quale erano state emesse. Il valore nominale di ciascuna c. f. era pari alla somma di 500 lire; le stesse potevano essere concesse in garanzia, a fronte di anticipazioni o scoperti di conto corrente e accettate come cauzione da Stato, enti locali, monti di credito su pegno, casse di risparmio, per un valore pari a 9/10 del prezzo medio di borsa del semestre precedente. Il d.p.r. 7/1976 ha sostituito l’emissione delle c. f. con quella delle obbligazioni di credito f., non più vincolate alla parallela concessione di mutui.