Carutti di Cantogno, Domenico
Storico e uomo politico (Cumiana, Torino, 1821 - ivi 1909). Iniziò lo studio del diritto all’università di Torino, che però abbandonò per assecondare l’interesse per la letteratura. Si trasferì quindi a Firenze, dove conobbe tra gli altri Giovan Pietro Vieusseux e dove pubblicò alcune raccolte poetiche e i Racconti di gioventù (1847). Tornò a Torino nel 1847, dove collaborò alla «Concordia» di Lorenzo Valerio e, vicino alle idee di Gioberti, partecipò alle iniziative dei gruppi liberali. Dopo Novara si spostò su posizioni filogovernative e fu, con Domenico Berti, direttore della «Rivista italiana», d’indirizzo moderato. Si dedicò agli studi storici, realizzando ampi lavori sulla casa Savoia, frutto di sistematiche ricerche d’archivio (Storia del regno di Carlo Emanuele III, 1859; Storia della diplomazia della corte di Savoia dal 1494 al 1773, 1875-80; Storia della corte di Savoia durante la rivoluzione e l’impero francese, 1892). Fu deputato dall’aprile 1860 (ultima legislatura del Regno di Sardegna) al 1876 (fino alla salita al potere della Sinistra), schierandosi con la Destra. Nel 1879 fu creato barone da Umberto I e, dieci anni dopo, nominato senatore.