CASABLANCA (A. T., 112)
Città e porto del Marocco, sulla costa dell'Atlantico, a 100 km. a SO. di Rabat, a 33°40′ N., centro principale dell'attività colonizzatrice nel Protettorato francese e sede delle rappresentanze straniere. Casablanca deve la sua origine ai Portoghesi, che nel 1515 la edificarono sul luogo dell'antica Anfā: città di antica ed ignota origine, di cui si ha notizia dall'età romana, occupata e distrutta dai Portoghesi nel 1468. Abbandonata ben presto, fu ricostruita verso il 1770 dal sultano Mūley Mohammed ed ebbe il nome di Dār al-Bēḍā (baiḍā'), traduzione di Casablanca (la "Casa bianca"). Sino dagli ultimi anni del sec. XIX la città aveva cominciato a prendere un certo sviluppo come centro commerciale e marittimo. L'uccisione di nove Europei adibiti ai lavori portuali, avvenuta il 30 luglio 1907, e l'attacco al consolato francese che ne seguì determinarono il 5 agosto successivo lo sbarco di forze armate e l'occupazione da parte delle truppe francesi; onde la città divenne base delle operazioni militari che la Francia fu chiamata poi a compiere nella Chaouia e che ebbero il loro epilogo nella proclamazione del protettorato. In seguito all'occupazione francese la città prese un più rapido sviluppo edilizio che non si è arrestato e promette di svilupparsi sempre più, come lo impongono la sua favorevole posizione allo sbocco della fertile regione della Chaouia e sulla via marittima per l'Africa occidentale e l'America del Sud. La sua popolazione, che nel 1900 non arrivava a 20.000 abitanti, salì nel censimento del 1926 a 106.608 ab., onde fra le città marocchine rimane inferiore alla sola Marocco. Per un terzo circa la popolazione è costituita da Europei (34.984), fra i quali si contano circa 8000 Italiani. I musulmani, Berberi in grandissima maggioranza, sono 52.134 e gli Ebrei indigeni 19.490. La città si distende in piano a 25 m. s. m. Essa si compone d'un nucleo antico, poco interessante, di forma quadrangolare, recinto di mura, oggi in gran parte smantellate, il cui lato maggiore di circa 1 km. segue la direzione della costa e il minore misura circa 500 m. La parte moderna o europea ha belle strade alberate, notevoli edifici pubblici e privati, ricchi negozî, ville e giardini. Mite e salubre ne è il clima, che nell'estate si mantiene con una media inferiore ai 25°.
Il porto di Casablanca. - I lavori per il porto di Casablanca, iniziati nel 1913, non sono ancora ultimati. Entro due moli foranei, la grande jetée di 2100 m. e l'altro di 1700, è compresa una rada (che è invece un porto) di 140 ettari, dalla quale si accede ad un piccolo port intérieur, ampio 7 ettari, con 1000 m. di banchine, accessibile agli scafi che pescano meno di 4 m. I lavori ulteriori (allargamento delle calate ecc.) renderanno più agevoli le operazioni commerciali e aumenteranno la difesa della rada contro i venti dal largo.
Casablanca è il porto più importante del Marocco Francese, il 90% del cui traffico viene fatto per via marittima. Il traffico del porto è salito dalle 129.249 tonn. di merce imbarcate e sbarcate nel 1911, alle 2.133.689 tonn. del 1928. Tale rapido aumento è dovuto all'esportazione dei fosfati (1.329.912 tonn. nel 1928). In uscita si hanno ancora materie vegetali (310.000 tonn. nel 1928), cereali generalmente; in entrata combustibili (102.988 nel 1928). Casablanca è toccata dai piroscafi di varie linee regolari provenienti dai principali porti europei ed esercita anche la sua forza di penetrazione sul retroterra mediante ferrovie, che la congiungono a Rabat e Fez e quindi alla rete algerina da un lato, a Marocco dall'altro. Un servizio aereo è pure stabilito con Orano con scali a Oudjda Fez e Rabat.
La bandiera italiana, nel 1928, è intervenuta nel movimento del porto con 91 navi per tonn. 170.634, in un complesso di 1996 navi per tonn. 2.804.249. Due linee regolari, ogni quattordici giorni, della Tripcovich collegano stabilmente quel porto con i nostri scali.