MANASSEI, Casimiro
Nacque a Civitavecchia il 18 luglio 1824, da Vittorio e da Anna Assanti, in una agiata famiglia. Trasferitosi nel 1825 il nucleo familiare a Roma, il M. compì i primi studi in parte privatamente e in parte al Collegio romano, quindi per tre anni fu educato nel seminario vescovile di Toscanella, presso Viterbo. Tornato a Roma, dopo aver completato il primo ciclo di istruzione nel Collegio romano, si iscrisse alla facoltà medica dell'Università "La Sapienza".
Laureatosi e conseguito il diploma di libero esercizio della professione, nel 1848 cominciò a praticare nella condotta di Monterotondo. La partecipazione nel 1849 alla difesa della Repubblica Romana come medico addetto alla prima ambulanza di Porta S. Pancrazio, gli costò, però, la destituzione dall'incarico e la proibizione di esercitare in altre condotte. Si trasferì allora con la famiglia a Napoli, ove frequentò assiduamente le cliniche universitarie e conseguì una seconda laurea in medicina. Perdonato dal governo pontificio, rientrò nello Stato della Chiesa e assunse l'incarico di una nuova condotta medica, a Civita Castellana, della quale fu titolare dal 1850 al 1853. In questo periodo cominciò a maturare un vivo interesse per la dermatologia e per quelle che considerava indispensabili conoscenze propedeutiche a tale disciplina, la microscopia e la fisiologia.
La sicura preparazione di base e l'esperienza acquisita aprirono al M. la via della carriera ospedaliera e accademica: 2( classificato nel 1854 al concorso per la cattedra di fisiologia e nominato con rescritto di Pio IX primario in soprannumero degli ospedali di Roma, il 2 genn. 1859, superato il concorso per professore di dermopatia alla Sapienza, iniziò l'insegnamento teorico della specialità. Si consolidava anche la sua reputazione di professionista serio e preparato: nel 1861 fu chiamato a far parte di una commissione incaricata di verificare l'esistenza della pellagra in Palestrina, presieduta da C. Maggiorani, e come relatore ne espose i risultati alla Conferenza medica di Roma (Rapporto fatto alla Conferenza medica di Roma dalla commissione incaricata di verificare l'esistenza della pellagra in Palestrina e nei paesi limitrofi [1861], ora in Scritti editi ed inediti, pp. 11-24).
Nel 1864 al corso che dettava alla Sapienza venne aggiunta la parte pratica svolta nelle sale cliniche dell'ospedale di S. Gallicano, così che il M. fu, di fatto, incaricato, oltre che dell'insegnamento universitario, delle funzioni di clinico in questo ospedale e di primario in soprannumero presso quelli di S. Giovanni e di S. Spirito. Nel 1867 fu anche incaricato della direzione del lazzaretto per colerosi, e per l'opera svoltavi fu insignito della medaglia d'oro. Chiamato nel 1868 dalla Commissione degli ospedali ad assumere il primariato effettivo dell'ospedale della Consolazione, fu poi nominato primario anche negli ospedali di S. Gallicano e di S. Giovanni.
Nel 1869 si recò a Vienna, a perfezionarsi presso le celebri scuole universitarie dermosifilopatiche di F. von Hebra, il fondatore della moderna dermatologia, e di M. Kaposi: poté così completare su solide basi cliniche e anatomopatologiche la sua formazione, affermandosi nel suo magistero come l'autentico riformatore della dermatologia in Italia. Insediatosi a Roma il governo italiano, aderendo all'invito rivolto dal rettore C. Carlucci a proseguire nell'insegnamento, il 6 ott. 1870 il M. prestò giuramento; successivamente, unificati i due insegnamenti prima separati delle malattie della pelle e di quelle veneree, nel 1872 divenne il primo titolare della cattedra di clinica dermosifilopatica. Aprì allora un pubblico dispensario clinico annesso all'ospedale S. Gallicano e provvide l'istituto da lui diretto dei necessari strumenti scientifici.
Il M. pubblicò anche numerosi articoli scientifici, fra cui: Della iniezione sottocutanea dei preparati di chinina nella cura delle febbri intermittenti, in Giorn. medico di Roma, I (1865), pp. 465-483, in collab. con P. Balestra; Rapporto sui risultati ottenuti nel primo quinquennio nella clinica delle malattie della pelle per servire di norma allo studio pratico di dette malattie, ibid., V (1869), pp. 151-168, 223-237, 299-318, 379-388, 694-715, 753-764; VI (1870), pp. 228-245; Su di un caso di neo verrucoso, pigmentario, peloso congenito, in Atti dell'Acc. medica di Roma, I-II (1875-76), 2, pp. 253-262; Un caso di elefantiasi de' Greci con presentazione del malato (Comunicazione), ibid., 1, pp. 45-51; 2, pp. 48-57; Relazione sopra alcuni studi del prof. Husemann riguardanti i prodotti del granturco putrefatto, ibid., IV (1878), pp. 103-110; Nota intorno alla sifilide pigmentaria, e proposta sulla circoscrizione delle malattie veneree, in Annali universali di medicina e chirurgia, 1883, vol. 263, pp. 116-121; Di una malattia cutanea osservata in alcuni collegi, convitti, ecc.; diagnosi; metodo curativo, in Lo Spallanzani, s. 2, XIV (1885), pp. 337-345; Sifilide ereditaria, ibid., pp. 493-507, 545-567; Sulla terapeutica moderna delle malattie della pelle, ibid., XV (1886), pp. 153-159, 201-232, 313-344, 425-437; Lebbra sporadica a forma maculo tubercolosa, in Bull. della R. Acc. medica di Roma, XII (1886), pp. 32-34; Un caso di micosi fungoide, ibid., XIII (1886-87), pp. 224-230; Traitement préventif et abortif de la syphilis, in Congrès international de dermatologie et de syphiligraphie. Comptes rendus( 1889, a cura di H. Feulard, Paris 1890, pp. 670-673; Generalità sulla venereologia, in Lo Spallanzani, s. 2, XIX (1890), pp. 193-203, 249-253; Lezioni di venereologia, ibid., XX (1891), pp. 85-92; Indicazioni sulla scelta delle varie forme della corrente per la cura preventiva ed abortiva della sifilide, ibid., XXI (1892), pp. 145-155.
Nel 1876-77 pubblicò a Roma, in 2 volumi, Raccolta di casi clinici delle malattie della pelle e sifilitiche curate nella clinica e dispensario, primo atlante a colori corredato da storie cliniche della specialità, che fu premiato con una medaglia all'Esposizione di Parigi del 1878.
Alcuni suoi scritti furono raccolti dall'allievo E. Rasori in Scritti editi ed inediti del prof. comm. Casimiro Manassei( (Roma 1883), che contiene: Prima prolusione al corso di dermopatia( 1859: Prolusio. Praeletionibus de infirmitatibus cutis, pp. 1-9; Rapporto fatto alla conferenza medica di Roma, cit., pp. 11-24; Atlante in 2 volumi riproducenti malattie cutanee e veneree, il primo pubblicato con sistema fotografico; I parassiti che vivono e crescono sulla pelle dell'uomo (lettura popolare), pp. 25-45; Etiologia e terapeutica delle dermatosi. Prelezione al corso clinico delle malattie della pelle per l'anno scolastico 1873-74, pp. 47-59; Erpete ed erpetismo. Prelezione al corso clinico delle malattie cutanee dell'anno scolastico 1874-75, pp. 61-77 (ed., Roma 1874); Malattie veneree e sifilitiche. Prolusione all'anno scolastico 1881-82, pp. 79-92.
Nel 1872 il M. fu incaricato dal ministro della Pubblica Istruzione A. Scialoja di collaborare con G. Baccelli all'elaborazione di un progetto per la fondazione a Roma di un policlinico.
Il M. morì a Roma il 14 genn. 1893.
Fonti e Bibl.: Necr., in Bull. della R. Acc. medica di Roma, XIX (1892-93), pp. 249-254; R. Università degli studi di Roma, Annuario per l'anno scolastico 1893-94, Roma 1894, pp. 119 s.; M. C., in Galleria biografica d'Italia, Roma s.d.; A. Bellini, Storia della dermatologia e venereo-sifilologia in Italia, in Giorn. italiano di dermatologia e sifilologia, LXXV (1934), p. 1132; N. Spano, L'Università di Roma, Roma 1935, pp. 124, 126, 130, 134, 179, 238, 335; A. Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, Roma 1961, I, pp. 239, 241 s.; II, p. 505; A. Hirsch, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte, IV, p. 51; Enc. Italiana, XXII, p. 78.