CASINCA (A. T., 24-25-26)
Una delle regioni naturali e storiche della "Banda di dentro" nella Corsica, che comprende le pievi di Furiani, Biguglia, Borgo e Vescovato. Forma baluardo a ogni invasione che da oriente tenti penetrare nel cuore dell'isola. È costituita dal versante orientale scistoso della catena che, in prosecuzione di quella di C. Corso, dal Colle di Teghime (m. 541) e dal Rio di S. Pancrazio scende fino alla gola del Fiumalto.
La ripida costiera, che domina lo Stagno di Biguglia e il delta del Golo, per la sua esposizione affacciata al Tirreno, è fertilissima, coltivata in basso a vigneti, oliveti ed orti, in alto rivestita da folti castagneti, avamposti di quelli della retrostante Castagniccia. I paesi sono raggruppati a mezza costa nel tratto più unito settentrionale fino al Golo, suddivisi in numerosi casali nella zona più rotta collinare calcareo-arenacea a sud di questo fiume; la popolazione, tutta agricola, raggiunge le densità più alte della Corsica, specie nel tratto meridionale (quasi 100 ab. per kmq.), tra i 400 e 500 m. s. m., zona più favorevole alla coltura del castagno.
La popolazione tende però a diminuire perché parte di essa abbandona la media montagna, col progredire dell'opera di bonifica nel bassopiano, dove va fissandosi. Inoltre gli abitatori della Casinca hanno ingrossato già da tempo la popolazione urbana della vicina Bastia, della cui sottoprefettura (arrondissement) fanno parte, e con cui hanno ed ebbero sempre i maggiori rapporti economici.
Sulla zona deltizia pedemontana della Casinca sorgeva in epoca romana Mariana, poi vescovado e porto fiorente sotto Pisa, decaduta per gl'interrimenti del Golo, a vantaggio di Bastia.