CASOLANI, Alessandro e Ilario Aringhieri, detti i
Pittori. Alessandro nacque a Siena nel 1552; morì ivi nel 1606. Allievo di A. Salimbeni e di C. Roncalli, che aiutò in varie opere, il C. dipinse per le chiese di Siena; tra l'altro, per la confraternita di S. Caterina a Fontebranda, la Santa che si adopra per il ritorno dei Papi a Roma, pittura fra le sue migliori, nella quale si nota più d'un ricordo veneto. Lavorò anche per S. Francesco (1583), per S. Domenico (1584-85), per la chiesa dei Santi Quirico e Giulitta (1589), per i Servi; affresco la Torre del Mangia con figure allegoriche, traendone il soprannome di "Alessandro della Torre". La sua fama crescente lo fece chiamare a Pavia per affrescarvi la cupola della Certosa (1600) e, col Sorri, la vòlta della Sagrestia Nuova. Lavorò quindi a Siena, per Genova, Pisa, Napoli, ecc. Ma di tale produzione, tolta quella nel senese, non resta quasi nulla. Molto apprezzata ai suoi tempi e dopo, oggi la personalità del C. non appare così originalmente isolata nel comune manierismo. Vigoroso nei disegni, lo è assai meno nei dipinti compiuti, dove si risente l'influenza del Baroccio attraverso il Salimbeni e il Vanni.
Suo figlio Ilario finì alcuni quadri incompiuti del padre: poi, recatosi a Roma (1620), vi decorò la chiesa di S. Maria dei Monti. A Roma si ricordano altre sue pitture in S. Maria delle Grazie, in S. Agostino, ecc. Tornato a Siena (vi si trovava nel 1626) morì verso il 1630.
Bibl.: Ugurgieri, Le pompe sanesi, II, Pistoia 1649, 375 segg.; F. Brogi, Inventario degli oggetti d'arte della provincia di Siena, Siena 1897; Borghesi e Banchi, Nuovi doc. senesi, Siena 1898; M. H. Bernath (per Alessandro C.) e F. Noack, (per Ilario), in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912; H. Voss, Die Malerei der Spätrenaissance in Rom und Florenz, II, Berlino 1920, p. 598 seg.