CASSETTONE o canterano o canterale (fr. commode; sp. cómoda; ted. Kommode; ingl. chest of drawers)
La forma del cassettone non è altro che un'evoluzione dell'armadio, da una parte, e dall'altra del forziere o cassone nuziale, del quale il cassettone viene a prendere il posto nelle camere da letto, per riporre biancheria, vesti leggiere, indumenti varî, oggetti di toletta. Il cassettone, sia in Italia sia in Francia, appare soltanto fra la fine del sec. XVII e i primi anni del XVIII. I primi cassettoni erano costituiti in origine d'un solo ripostiglio a cofano, alzato su quattro piedi; in seguito per maggiore comodità si divise il cofano in diversi cassetti, o càntere, sovrapposti. I primi cassettoni italiani, parallelepipedi, con cassetti sovrapposti, per renderli più comodi, richiamano ancora la severità delle linee classiche cinquecentesche; servivano anche nelle sagrestie per gli arredi.
Ma l'uso del cassettone coincide col fiorire delle arti minori e del lusso in Francia, e gli sviluppi e le innovazioni nella struttura e nella decorazione di questo mobile sono particolarmente connessi con l'evoluzione degli stili francesi, dal "Reggenza", al "Luigi XV", all'"Impero", fino al "Luigi Filippo". Il famoso stipettaio Boulle creò tipi di cassettone originali ed elegantissimi e particolarmente quelle fogge incurvate e panciute (gondolé e bombées) che vanno ancora col suo nome. Venezia si sottrasse al gusto francese o, quanto meno, lo adeguò al proprio spirito e al proprio costume.
Il sec. XVIII profuse, con particolare predilezione, nel cassettone, la raffinatezza e la varietà ricchissima delle sue tecniche decorative. Intaglio, tarsia, pastiglia, filettature di metalli varî e d'avorio, incrostazioni di tartaruga e d'osso, formelle di ceramica, impiallaciature di legni esotici e preziosi, musaici di pietre dure, dipintura a lacca e a tempera, fregi riportati e fornimenti in bronzo, in argento e nel famoso vermeil (rame o lega di lame e d'altro metallo dorato), fecero del cassettone uno dei mobili più sontuosi della casa settecentesca.
In alcuni esemplari il corpo del mobile, il cui ripiano non supera in altezza il petto d'uomo ed è spesso assai più basso, posa sopra uno zoccolo più o meno sporgente, sagomato, scorniciato e intagliato, il quale, qualche volta, anziché poggiare direttamente sul terreno, è sostenuto a sua volta da quattro piedi di varia foggia, a vasetto quadrangolare o conico, sferici, a cipolla, ecc. È caratteristica della metà del Settecento la forma col corpo alzato sopra zampe più o meno lunghe, curve o biscurve, a seconda dell'andamento delle sagome. Nella stessa epoca comparvero, specialmente a Venezia, le strutture composite, nelle quali, cioè, al corpo destinato alle cantere, se ne sovrapponeva e innestava un altro rispondente a varî usi. Nacquero così le fogge del cassettone con credenzino, con stipetto, con libreria, con semplice alzata, con vetrina a specchi, con piano calatoio o ribalta, il quale piano, oltreché all'uso dello scrivere, serviva a celare e rinserrare un ordine o due di scomparti e tiretti, di svariate forme e dimensioni, spesso architettonicamente disposti attorno a un centrale ripostiglio con lo sportello in guisa di una porta monumentale. Verso la fine del sec. XVIII l'alzata tende a essere sostituita da una specchiera a cornice, o direttamente fissata sul piano del cassettone e inamovibile, o montata sopra una piccola alzata mobile, sagomata analogamente al corpo del cassettone e provvista sul davanti di uno o più tiretti. Lo stile Impero rese rigido e freddo anche l'aspetto del cassettone e ne impoverì la decorazione, senza riuscire peraltro a conferirgli un aspetto schiettamente classico. Lo stile Luigi Filippo, per quanto come materia di custruzione si limitasse quasi sempre al solo legno (più frequentemente mogano e noce), gli restituì la grazia settecentesca. L'uso del piano di marmo in sostituzione del piano di legno si affaccia con lo stile Impero e dura tuttora, ma conferisce al cassettone rigidità e pesantezza spiacevoli. Nella seconda metà dell'Ottocento ebbe fortuna una combinazione di cassettone e di stipo con piano calatoio celante varî ordini di tiretti e ripostigli segreti, della quale la prima idea si può rintracciare negli "studioli" italiani nel sec. XVI.
Lo spirito razionale che domina tutta l'arte architettonico decorativa dei primi trent'anni di questo secolo ha suggerito una combinazione del cassettone con l'armadio a specchio, soddisfacente sia dal punto di vista dell'estetica sia da quello del pratico uso. E in questi ultimi tempi si sono creati alcuni tipi di mobili di una forma assai organica e armoniosa che sono, al tempo stesso, cassettoni, armadî e scaffali per libri. (V. tavv. XCVII-CII).
Bibl.: H. Havard, Dict. de l'ameublement et de la décoration depuis le XIII siècle jusqu'à nos jours, Parigi s. a.; G. Morazzoni, Il mobilio veneziano del '700, Milano 1927; M. Tinti, Il mobilio fiorentino, Milano 1928.