CASTEGGIO (Clastidĭum)
Sul luogo dell'attuale C. (in provincia di Pavia), alle falde dei contrafforti dell'Appennino, ai piedi di un colle, sorgeva il centro antico di Clastidium. La sua importanza politico-militare si affermò soprattutto dal 223 a. C., quando l'oppidum ligure fu conquistato da Flaminio, al 197 a. C., anno in cui fu dato alle fiamme dagli stessi Romani per la sua defezione. I ritrovamenti archeologici dimostrano che la cittadina continuò la sua vita in età romana, a quanto pare come vicus del territorio di Piacenza. Il castrum, che incorporava il precedente abitato ligure, doveva occupare la parte alta del borgo, detta Pisternile, ove si può intravedere il probabile impianto romano a reticolato, ed in cui sono apparsi resti di edifici antichi. Nella parte bassa della cittadina, ove passava l'antica via romana Postumia che portava da Piacenza a Genova, si è supposto un emporium e, più ad oriente, anche una mansio. I resti rinvenuti, piuttosto numerosi, sembrano appartenere a ville signorili, anche con ambienti termali. Una vasta necropoli con tombe a inumazione e a cremazione è presso l'odierno vicolo Giulietti; resti di due ponti romani sono sul torrente Rile e sul torrente Coppa; un tratto della massicciata stradale romana è stata vista in località Masone, ove è anche la cosiddetta "Fontana di Annibale".
La suppellettile rinvenuta (soprattutto ceramica, bronzi, vetri, monete) si conserva al Museo Civico di Pavia, cui è passata dalla Collezione Giulietti.
Bibl.: F. Rittatore, Edizione Arch. della Carta d'Italia al 100.000, foglio 59 (Pavia), 1939. Ivi bibl. precedente, tra cui soprattutto G. Giulietti, Notizie storiche di C., Voghera 1890; M. Baratta, Clastidium, Pavia 1931.