CASTELNUOVO dell'Abate (e S. Antimo)
Frazione del comune di Montalcino, dominante la Maremma. Fu possesso dell'abate del monastero di S. Antimo, dal quale dista poche centinaia di metri. La leggenda fa risalire la fondazione dell'imponente abbazia a Carlo Magno e un documento ancora esistente ci dice che Lodovico il Pio nell'813 le concesse privilegi. Nella prima metà del sec. XII però la chiesa fu tutta rifatta ed è quella che oggi vediamo. Il monastero soppresso nel 1400 da Pio II, ci mostra avanzi delle sue mura perimetrali e della sala capitolare.
La forma icnografica è a tre navate con una sola grande abside semicircolare a deambulatorio, con cappelle in raggera. Gli otto valichi hanno arcate a tutto sesto su alte colonne alternate ogni quattro con piloni rettangolari. La navata centrale è a travature, le navate minori e il deambulatorio hanno vòlte a vela originarie. Sopra le navatelle il matroneo con eleganti bifore. La cripta dell'odierna chiesa è piccolissima, ma più ampia e importante ne troviamo un'altra sotto l'aula adibita un tempo a uso di sagrestia; forse la chiesa primitiva del periodo carolingio. Il campanile è quadrato e di forme lombarde. Tutto il paramento interno ed estemo è di travertino, ma per i capitelli e per la decorazione architettonica fu usato l'alabastro delle vicine cave di Castelnuovo. La facciata, con tracce di quattro grandi arcate cieche e di un portico, che forse non ebbe mai una sistemazione definitiva, ha un portale, di poco posteriore, in forme romaniche quasi francesi. Ma se l'influenza oltremontana si manifesta in particolari costruttivi, nell'icnografia e perfino nei capitelli, altri caratteri nella decorazione architettonica attestano, secondo il Toesca, l'opera di maestri lombardi e di quelli che lavorarono in molte pievi rurali di Toscana. Un grande crocifisso, intagliato in legno (sec. XII), "ricorda l'arte oltremontana francese".
Bibl.: A. Canestrelli, L'abbazia di S. Antimo, Siena 1910; W. Biehl, Toskanische Plastik d. frühen u. hohen Mittelalters, Lipsia 1926; P. Toesca, Storia dell'arte ital., I: Il Medioevo, Torino 1927; M. Salmi, Architet. roman. in Toscana, Milano s. a.; id., La scult. roman. in Toscana, Firenze 1928.