CASTELVECCHIO SUBEQUO (Superaequum)
Nella contrada Macrano, zona pianeggiante a SO di C. in provincia dell’Aquila, affiorano i resti di Superaequum, terzo municipio peligno, menzionato da Plinio (Nat. hist., III, 106, 12) e nel Liber coloniarum (I, 229, I e lI, 258, 15). Fu municipio sotto duoviri iure dicundo e appartenne alla tribù Sergia (CIL, IX, p. 311). La città sorse nella seconda metà del I sec. a.C. come centro municipale di una popolazione abitante per lo più in vici sparsi sulle colline ai margini della Conca Subequana. Sul luogo esisteva già, presso la Fonte S. Agata, un santuario dedicato a Ercole vincitore, di cui venne alla luce nel 1920 un deposito votivo. I muri affioranti e ritrovamenti occasionali di muri e pavimenti a mosaico mostrano un assetto urbanistico regolare, orientato secondo la direzione generale della valle. Recentemente sono state in parte scavate alcune abitazioni. L’edilizia pubblica è nota soprattutto tramite la documentazione epigrafica, che ricorda la munificenza di cittadini illustri, quale Q. Ottavio Sagitta che fece costruire fra l’altro sacrae basilicae, da ricercare probabilmente nell’ambito della zona cultuale intorno alla Fonte S. Agata. Almeno due acquedotti completavano il rifornimento idrico della città.
La Via Claudia Valeria rasentava la parte meridionale del territorio superequano, dove sorse la mansio Statulae, a O di Goriano Sicoli, menzionata nella Tabula Peutingenana. A S di Castel di Ieri, a metà strada fra Statulae e Superaequum, è in corso di scavo un edificio templare. In località Le Castagne, presso Forca Caruso, è stata avviata l’esplorazione di una necropoli, con tombe a circolo databili nel VI sec. a.C., connessa con il vicino centro fortificato di Colle Cipolla.
Nel convento di S. Francesco di C. si era costituita una piccola raccolta archeologica (ora dispersa) con materiale proveniente per lo più dalla zona di Macrano: statuine bronzee di Ercole, ritratti di Tiberio e di Druso Minore, statue di Marte e di Diana, elementi architettonici e frammenti epigrafici.
Bibl.: A. De Nino, in NSc, 1898, p. 72 ss.; E. Mattiocco, Centri fortificati preromani nel territorio dei Peligni, Sulmona 1981; id., Il territorio Superequano prima di Roma, Castelvecchio Subequo 1983; A. Morandi, Tra epigrafia e topografia. Nota su Aequi e Superaequani, in ArchCl, XXXV, 1983, p. 219 ss.; E. Mattiocco, Superaequum in piano di Macrano, in Rivista di studi sul territorio (L'Aquila), n. 7, sett.-dic. 1984, p. 7 ss.; F. Coarelli, A. La Regina, Abruzzo Molise (Guide Archeologiche Laterza, 9), Roma-Bari 1984, p. 116 ss.; F. van Wonterghem, Superaequum - Corfinium - Sulmo (Forma Italiae, Regio IV, I), Firenze 1984, pp. 75 ss., 305 ss. (con bibl. prec.); id., Superaequum nel periodo romano, Castelvecchio Subequo 1984.
Per la documentazione epigrafica della città e del territorio: CIL, IX, p. 311 ss.; E. Vetter, Handbuch der italischen Dialekte, Heidelberg 1953, p. 151 ss.; A. Morandi, Le iscrizioni medio-adriatiche, Firenze 1974, p. 51 ss.; P. Poc- cetti, Nuovi documenti italici, Pisa 1979, p. 162; id., L'area superequana nel quadro della documentazione dialettale peligna, Castelvecchio Subequo 1982; M. Buonocore, L'epigrafia latina di Superaequum (Corpus delle iscrizioni), Castelvecchio Subequo 1986.