CASTORE di Rodi (Κάστωρ, Castor)
C. scrittore, noto soprattutto come cronografo, è generalmente identificato con il C. accusatore del tetrarca galatico Deiotaro davanti a Cesare. Questa identificazione si trova già in Suida, il quale ci informa che C., chiamato da alcuni non rodio, ma galata o massaliota, aveva sposato la figlia di Deiotaro e, in seguito all'accusa contro di lui, era stato ucciso (a Garbeo, secondo Strabone) dalla suocera insieme con la moglie. S'identifica di solito con il nostro C. un Castore Tarcondario che avrebbe aiutato Pompeo nella guerra civile con 300 cavalieri. Coloro che non distinguono il C. scrittore dal C. tetrarca galatico spiegano il suo appellativo di Rodio con una sua permanenza a Rodi. L'identificazione deve però essere ritenuta dubbia, per buone ragioni.
Suida attesta che C. scrisse La Cronaca di Babilonia e dei dominatori del mare in due libri; Gli errori cronologici e Intorno agli epicheiremi in libri 9 (o 5); Intorno alla persuasione, libri 2, Intorno al Nilo; L'arte retorica e altri. Fa meraviglia che manchino in questa enumerazione i sei libri di cronologia nei quali almeno qualche opera di quelle enumerate da Suida dovrebbe essere compresa. Nella sua opera di cronologia C. ha curato soprattutto i sincronismi: è probabile che abbia potuto servirsi di altri lavori organici, oltre le cronache d'Apollodoro. L'opera sua è andata perduta, e il contenuto ci è noto da Eusebio e dai traduttori di lui, nonché dal bizantino Giorgio Sincello. L'esposizione doveva essere arida e schematica, come è naturale in queste opere puramente cronologiche; non mancava però qua e là nei frammenti di Castore qualche tentativo di esegesi storica. C. è quasi certo contemporaneo di Varrone. Molto da lui Varrone ha attinto, e per il tramite di Varrone è stato riprodotto da Plutarco.
Edizioni: I frammenti di C. sono pubblicati da C. Müller in appendice alla ed. Dindorf di Erodoto, Parigi 1844 (2ª ed. 1862) e più di recente da F. Jacoby, Fragm. der griech. Hist., II, 11, Berlino 1929, p. 1130 segg.
Bibl.: F. Susemihl, Geschichte der griech. Literatur in der Alexandrinerzeit, Lipsia 1891, II, p. 365 segg.; Christ-Schmid, Gesch. d. griech. Litt., 6ª ed., II, Monaco 1920, p. 398; E. Schwartz, Die Königslisten des Eratosthenes und Kastor, in Abhandl. d. Gesellschaft d. Wiss. in Göttingen, XL (1894); F. Jacoby, Die Attische Königsliste Kastors, in Klio, II (1902), p. 408 segg.; Kubitschek, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., X, coll. 2346-57.