BONAMICI, Castruccio e Filippo
Fratelli, insigni latinisti, nati a Lucca rispettivamente nel 1710 e nel 1705, morti nel 1761 e nel 1780.
Castruccio illustrò specialmente la storia civile, e fu non mediocre cultore della musa latina. "Spirito ardente, fantastico, singolare, si avvolse in un continuo intrecciamento di avvenimenti romanzeschi". Soldato di Carlo III di Borbone re di Napoli, narrò la battaglia di Velletri del 1744, a cui prese parte, nel commentario De rebus ad Velitras gestis (1746). Narrò poi la guerra che seguì sino al 1748 (Commentariorum de Bello Italico libri ∣1∣, 1750-51), glorificando nel III libro, acerrimo nemico quale egli era dell'Austria, l'eroismo dei Genovesi. ll Giordani diceva del De Bello Italico che "è cosa grande, degna de' secoli antichi", e chiamava Castruccio "eccellentissimo e agli ottimi somigliantissimo" (Op., II, 364). E unico, poteva aggiungere, nel Settecento, secolo d'eruditi, non di storici poeti.
Filippo, segretario delle lettere latine di Clemente XIV e canonico di S. Giovanni in Laterano, scrisse orazioni, epistole, versi, illustrò soprattutto la storia letteraria col dialogo De claris pontificiarum epistolarum scriptoribus, con le vite di G. V. Lucchesini, del fratello Castruccio, d'Innocenzo XI.
Ediz.: Bonamicorum fratrum Opera quatuor voluminibus comprehensa, Lucca 1784. Traduzioni: Memoria di C. B. su la giornata presso Velletri nel 1744, trad. da N. Zehender, Napoli 1802; Delle cose operate presso Velletri nell'anno 1744, e Della guerra italica, commentarii, tradotti da G. I. Montanari (col testo a fronte), Lucca 1841.
Bibl.: Mazzuchelli, Scritt. d'Italia, s. v.; A. Fabroni, Vitae Italorum doctrina excellentium qui saeculis XVII et XVIII floruerunt, Pisa 1778-1805; G. Lucchesini, D. illustraz. d. lingue antiche e moderne, nel sec. XVIII, ecc., Lucca 1826, e Storia letter. di Lucca, in Opere, Lucca 1832-34; G. Sforza, in Arch. Stor. Ital., 1887, fasc. 1 e 2; A. Neri, Le relazioni di C. B. col governo genovese, Genova 1912, estr. dalla Rivista Ligure.