CATAMARCA (A. T., 159)
Città capoluogo della provincia omonima dell'Argentina, situata nella stretta, fertile e pittoresca valle del Río del Valle de Catamarca, ai piedi della Sierra de Ambato, a 510 m. s. m., con 13.262 ab. È una modesta cittadina con pochi edifici; notevole soltanto la cattedrale con una ricca cappella dedicata alla Virgen del Valle, cui accorrono due volte all'anno numerosi pellegrini. Fu fondata nel 1685 da Fernando de Mendoza. Un sobborgo della città è abitato esclusivamente da Indiani Calchaqui.
La provincia, nel NO. della Repubblica Argentina, confina a N. con il territorio di Los Andes e con la provincia di Salta, a E. con le provincie di Tucumán e Santiago del Estero, a S. con le provincie di Córdoba e de La Rioja, a O. col Chile. L'area è variamente calcolata: da 78.162 kmq. (P. Denis, Amérique du Sud) a 95.308 (Statesman's Yearbook, 1930) e 123.138 (Almanach de Gotha, 1930). Popolazione, calcolata al 10 gennaio 1928, di 121.369 ab. Il rilievo è molto accidentato, trattandosi d'un campo di fratture assai complesso; le sierre di Aconquija, Ancaste, Ambato, Fiambalá, Gulampaja e altre attraversano la regione da N. a S., e fra esse si aprono bacini di sprofondamento dell'altitudine da 700 a 2000 metri. Dei fiumi, non molto importanti e di carattere torrentizio, alcuni si perdono in depressioni desertiche sabbiose, altri sono utilizzati per l'irrigazione. Il clima è caldo umido nelle vallate, sano nelle alture, con inverni freddi ed estati miti. La regione orientale offre poche risorse all'agricoltura; nelle altre parti si coltivano la vite, per uve da tavola e vino che sono esportati, olivo, fichi, cereali ed erba medica. Sono messi a coltura per ora 74.000 ettari, che saranno aumentati dopo compiuti i lavori di sbarramento ancora allo stato di progetto.
Importante è l'allevamento del bestiame equino, bovino, ovino. Il sottosuolo è ricco di minerali, ancora inadeguatamente sfruttati per mancanza di capitali e di vie di comunicazione: si estraggono oro in piccola quantità, argento, rame, stagno in due miniere. Scarse le industrie: concia di pellami, mulini, tessitura di panni grossolani; rimane ancora la tradizionale confezione di coperte e ponchos su antichi modelli con colori vivacissimi, per la quale si usano lane di pecora, guanaco e vigogna. Percorrono la provincia 624 km. di ferrovia. Amministrativamente, la provincia è divisa in 15 dipartimenti.