catari (dal gr. kataros, «puro»)
(dal gr. kataros, «puro») Seguaci di un’eresia medievale diffusa soprattutto nella Francia settentrionale e meridionale (albigesi) nel sec. 13°. Apparsi in Europa dopo il Mille, furono distrutti dalla crociata contro gli albigesi e dall’Inquisizione nel corso del Duecento e la prima metà del Trecento. Non riconoscevano l’autorità della Chiesa ufficiale e predicavano la necessità di un rinnovamento morale e religioso fondato su una visione dualistica, che interpretava il mondo come lo scenario di una lotta continua tra Dio, creatore del mondo spirituale, e Satana, creatore della materia. Da questo dualismo derivavano: la condanna del Vecchio Testamento, dove Dio appare creatore della materia, il docetismo del Cristo, la negazione del purgatorio, un esasperato ascetismo, condanna del matrimonio e più ancora della procreazione, divieto della proprietà privata, ricerca della morte tra gli stenti. Secondo alcune fonti i c. costituirono una Chiesa alternativa dotata di proprie liturgie e gerarchie.