catarro
Prodotto della secrezione di una mucosa congesta o infiammata. Sebbene in passato si parlasse anche di c. gastrico, intestinale, vescicale, il termine si addice propriamente alle mucose dell’apparato respiratorio. Il c. è un essudato, a componente liquida e corpuscolata di origine vasale (per la vasodilatazione dovuta alla flogosi), cui si aggiungono l’aumentata secrezione delle ghiandole mucipare (muco) e le cellule degli epiteli di rivestimento che si desquamano. Possono essere colpite da c. la mucosa nasale, faringea, tracheale, bronchiale e la cavità timpanica. Il decorso dell’infiammazione catarrale può essere acuto, subacuto o cronico, a seconda della natura dell’agente irritativo o dei germi infettivi in causa e delle condizioni anatomiche e cliniche del paziente. La diatesi catarrale è la tendenza a soffrire di frequenti raffreddori, bronchiti, faringiti, congiuntiviti, otiti, ecc.