CATARRO (dal gr. κατάῤῥους "deflusso"; lat. defluxio; fr. catarrhe, glaire; sp. catarro; ted. Katarrh, Schleim, Schnupfenzugtand; ingl. catarrh)
Questo termine, usato da Ippocrate per indicare la distillazione e il deflusso degli umori dalla testa alle altre parti del corpo (trachea, polmoni), significò poi l'infiammazione d'una membrana mucosa con libero scarico dei prodotti infiammatorî, specialmente per la via respiratoria nasale e boccale. In generale l'essudato catarrale risulta dai prodotti d'origine infiammatoria, da quelli derivati dall'aumentata attività secretiva delle ghiandole mucipare, dagli elementi epiteliali che rivestono la mucosa e che parzialmente si desquamano; il muco può essere molto abbondante per la metamorfosi mucosa delle cellule epiteliali. Si può avere, primitivamente o secondariamente ad altri processi morbosi, infiammazione catarrale nelle sedi anatomiche più diverse (catarro nasale, bronchiale, congiuntivale, faringeo, vescicale, ecc.), con decorso acuto, subacuto, cronico, in rapporto a germi differenti.