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catarsi

Dizionario di filosofia (2009)
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catarsi


Nella religione greca, originariamente, il rito magico della purificazione, inteso a mondare il corpo da una contaminazione visibile o invisibile, come il sangue o una colpa. Il termine aveva anche il significato medico di purificazione o purga. Sotto l’influsso dell’orfismo, il concetto di c. assunse un significato più profondamente religioso, designando particolari metodi o periodi di purgazione spirituale. Il pitagorismo fece della c. il nucleo del suo ritualismo ascetico, e la intese sia come purificazione del corpo (attraverso particolari regimi dietetici) sia come pratica ascetica per la liberazione dell’anima dall’irrazionale (anche attraverso l’uso della musica). Di chiara ispirazione pitagorica sono i passi delle opere platoniche in cui il filosofo accenna alla c.: nel Fedone (➔) c. è la liberazione dai piaceri e dalle paure del corpo (67 a, 69 b-c), ma c. è anche la morte come purificazione e separazione definitiva dell’anima dal corpo (67 c-d). Nel Sofista (➔) c. è la purificazione o liberazione dell’anima dai vizi o mali interiori, così come con i bagni e la medicina si detergono i corpi (226 d-228 e). Ma il concetto di c. è di grande importanza soprattutto per la connessione in cui Aristotele lo pose con il problema dell’arte. Aristotele osserva come la partecipazione passionale che si realizza nello spettatore rispetto alle vicende del dramma non è semplicemente passiva e negativa (come l’aveva considerata, e perciò respinta, Platone), ma rappresenta anzi quasi uno sfogo, una liberazione da ciò che nell’anima corrisponde a tale pathos, e dunque porta a una forma di rasserenamento e calma interiore. Inoltre, a proposito della musica, nella Politica (VIII, 7, 1342 a) Aristotele osserva anche che quando coloro che sono fortemente scossi da sentimenti quali pietà, paura, entusiasmo, ascoltano melodie sacre che impressionano l’anima, ne vengono purificati o risanati. Definendo la tragedia come «mimesi di un’azione seria e compiuta in sé stessa la quale, mediante una serie di casi che suscitano pietà e terrore, ha per effetto di sollevare e purificare l’animo da siffatte passioni» (Poetica, 6, 1449 b 25-30), Aristotele identifica per la prima volta, sia pure in una formulazione ancora assai compenetrata di fisiologismo, quel concetto dell’arte come liberazione dalla passione, che è poi rimasto un tema fondamentale nella storia dell’estetica. In tale ambito, un particolare sviluppo del concetto di c. si manifestò successivamente nelle trattazioni di Goethe e di Lessing.

Vedi anche
Aristòtele Aristòtele (o Aristòtile; gr. ᾿Αριστοτέλης, lat. Aristotĕles, nel Medioevo latino Aristotĭles). - Filosofo greco (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia ... filosofia Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento. 1. Definizioni La filosofia può definirsi come una forma di sapere che, pur nella grande ... sacrificio Atto rituale attraverso il quale si dedica un oggetto o un animale o un essere umano a un’entità sovrumana o divina, sottraendolo alla sfera quotidiana, come segno di devozione oppure per ottenere qualche beneficio. 1. Generalità Il sacrificio è di centrale importanza nella maggior parte delle religioni; ... gnosticismo Complesso di dottrine e di movimenti spirituali, sviluppatosi in età ellenistico-romana e fiorito a fianco del cristianesimo antico. Si tratta di un insieme assai vario di sistemi e di scuole, privi di direzione comune, ai quali conferisce unità lo sforzo di soddisfare esigenze proprie dell’ambiente ...
Altri risultati per catarsi
  • catarsi
    Dizionario di Medicina (2010)
    Processo psicanalitico di liberazione da esperienze traumatizzanti o da sistemazioni conflittuali, attraverso la completa rievocazione degli eventi responsabili, rivissuti, a livello cosciente, sul piano razionale e su quello emotivo (abreazione).
  • catarsi
    Enciclopedia on line
    Nell’antica Grecia, originariamente il rito magico della purificazione, inteso a mondare il corpo contaminato. Sotto l’influsso delfico e dell’orfismo, il concetto di c. assunse un significato più profondamente religioso. Il pitagorismo fece della c. il nucleo del suo ritualismo ascetico e la intese ...
  • CATARSI
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Il concetto greco di catarsi è di grande importanza per la connessione in cui Aristotele lo pose col problema dell'arte, dopo che esso aveva servito a designare, specialmente nell'orfismo e nel pitagorismo, particolari metodi o periodi di purgazione spirituale. Aristotele (e cfr. per ciò s. v. aristolele, ...
Vocabolario
catarsi
catarsi s. f. [dal gr. κάϑαρσις «purificazione», der. di καϑαίρω «purificare»]. – 1. Nella religione greca, nella filosofia pitagorica e in quella platonica, indicava sia il rito magico della purificazione, inteso a mondare il corpo contaminato,...
cat-calling
cat-calling (cat calling, catcalling) loc. s.le m. inv. Molestia maschile consistente nell'espressione verbale e gestuale di apprezzamento di natura sessuale rivolto in modo esplicito, volgare e talvolta minaccioso, a una donna incontrata...
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