CATASETUM (dal gr. κατά "in giù" e lat. seta "setola", per le antenne del ginostemio rivolte in basso)
Genere di piante della famiglia Orchidacee, sottofamiglia Monandre, tribù Catasetee, istituito da L. C. Richard, caratterizzato dalle foglie convolute nel boccio; scapi fiorali nascenti lateralmente ai pseudobulbi; stame con 4 pollinî cerei disposti a 2 a 2 alla sommità d'uno stipite talora assai lungo, munito all'altra estremità d'una ghiandola vischiosa; fiori dimorfi o trimorfi secondo la costituzione sessuale, diversi di forma. I fiori monoclini o ermafroditi (che formano il genere Myanthus Lindl.) hanno labello posto nella parte inferiore del fiore e diretto in basso, infossato alla base a guisa di saccoccia o breve sprone, nel resto piano; ginostemio con due appendici subulate marginali reflesse verso il labello (antenne), situate ai due lati della sommità stimmatica e dell'antera, organi di sensibilità in relazione coi pollinî: quando l'insetto che visita il fiore si appoggia sul labello e tocca col dorso le antenne, i pollinî vengono lanciati fuori dall'antera sul dorso dell'insetto cui aderiscono mercé la ghiandola viscosa. I fiori pistilliferi (che formano il genere Monachanthus Lindl.) hanno labello posto nella parte superiore del fiore, emisferico o fatto a elmo più o meno ampio, senza lamina spianata, con orlo dentellato o sfrangiato; ginostemio breve senza antenne con pollinî imperfettamente sviluppati e con stimma acuminato bene sviluppato. I fiori staminiferi (che costituiscono il genere Catasetum in senso stretto degli autori antichi) hanno labello eguale a quello di Monacanthus e ginostemio come quello di Myanthus. I fiori di Catasetum sono sempre sterili, mentre quelli di Monacanthus portano grosse capsule spontaneameme sviluppantisi. Questo polimorfismo sessuale si riscontra anche in altri generi della stessa tribù Catasetee.
Bibl.: R. Schomburgk, Transactions of the Linnean Society, Londra, XVII (1837); C. Darwin, On the various contrivances by which Orchids are fertilized by insects, Londra 1862, trad. it., Torino 1883; H. v. Guttemberg, Jahrbücher wissensch. Botanik, LXVIII (1928), pp. 135-168.